Migranti e poteri al governo. Salvini punge due volte Draghi

L'offensiva del leader leghista: "Variante Delta sui barconi a Lampedusa". E vuole portare il caso a Palazzo Chigi

Migranti e poteri al governo. Salvini punge due volte Draghi

«Variante Delta su dieci immigrati arrivati a Lampedusa: è gravissimo, soprattutto se pensiamo che in meno di una settimana sono sbarcati in 2.500»: il leader della Lega, Matteo Salvini, attacca sul fronte invasione, soprattutto dopo l'uscita della notizia della positività di alcuni clandestini provenienti dal Bangladesh. L'ex ministro dell'Interno rincara la dose: «Dall'inizio dell'anno contiamo 17.698 arrivi di immigrati contro i 5.637 di un anno fa e i 2.154 del 2019. Conto di avere presto un incontro sul tema col presidente Draghi, questa estate l'Italia ha bisogno di turisti che pagano, non di barchini e barconi».

Un incontro che potrebbe servire a chiarire la linea da intraprendere affinché gli sbarchi possano essere bloccati. Una strada non facile, comunque, visto che nonostante gli incontri del premier e del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, con i rappresentanti dei governi libico e tunisino, le partenze sono riprese copiose. A Lampedusa sono arrivati 1.215 migranti in un solo giorno, per lo più provenienti da Pakistan, territori subsahariani, Bangladesh. Il tutto mentre la nave Ong Geo Barents ci mette del suo, in attesa di un porto di sbarco per altre 410 persone.

Sulla questione anche il senatore di Fratelli d'Italia Giovanbattista Fazzolari interviene: «Italiani costretti all'idiozia della mascherina all'aperto - scrive su Twitter - e clandestini liberi di sbarcare e diffondere le varianti del Covid. Ecco a voi il governo dei migliori (amici degli scafisti)».

La variante Delta, che è l'incrocio tra quella indiana e quella inglese, preoccupa e non poco e l'assurdo sta nel fatto che mentre gli italiani sono costretti a sacrifici continui, ai migranti è concesso di tutto.

Il dottor Fabio Tramuto del laboratorio di riferimento regionale del Policlinico di Palermo, diretto dal professor Francesco Vitale, spiega: «I tamponi hanno rivelato che i migranti erano positivi e, come da protocollo, sono stati separati dal gruppo e messi in isolamento. A questo punto, così come accade ogni volta che ci troviamo di fronte a soggetti contagiati, i test vengono inviati nel nostro laboratorio al Policlinico per l'analisi. In seguito a complesse procedure, abbiamo individuato la variante Delta».

Una variante che crea tensione per la possibile espansione dei contagi non solo tra i migranti, ma anche tra i sanitari e le forze dell'ordine che si occupano della sorveglianza degli immigrati.

Intanto, Salvini focalizza l'attenzione anche su un'altra questione.

«Proroga dello stato di emergenza - chiarisce - ? Io ne parlo con Draghi non ne parlo coi giornali. Il peggio è alle spalle, lo stato di emergenza non c'è nei fatti. Bisogna accelerare sul ritorno alla normalità». Per poi proseguire: «Se l'emergenza non c'è sarebbe un bel segnale morale dire che bisogna mantenere cautela, ma il peggio è alle spalle». Il segretario del partito del Carroccio ha le idee chiare e punta a far sì che gli italiani possano tornare alla normalità dopo un lungo periodo di chiusure che hanno portato molte attività al collasso.

L'Italia a breve sarà tutta in zona bianca e non c'è necessità di prorogare uno stato di emergenza che con le vaccinazioni dovrebbe cadere nel dimenticatoio. Ma l'ultima parola la darà comunque il premier, sperando che ascolti l'appello di Salvini e chi cerca solamente di far sì che l'Italia possa ripartire e che i cittadini tirino un sospiro di sollevo.

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