"Dichiarazione choc", "È solo una follia". Lite tra Salvini e 40 prof del Belgio

Un gruppo di professori belga scrive un appello contro Salvini. Il ministro: "A me sembra una follia"

"Dichiarazione choc", "È solo una follia". Lite tra Salvini e 40 prof del Belgio

L’ultima ramanzina arriva dal Belgio. E viene pubblicata a modi appello su un quotidiano a firma di 40 professori che si dicono “scioccati” dalla posizione assunta da Salvini nei confronti dei migranti.

L’appello è apparso oggi su "Le Soir", quotidiano belga che fa parte dell’alleanza di 8 giornali europei tra cui appare pure La Republica. Ed è proprio Rep a rilanciare l’accorato scritto dei professori contro il ministro dell’Interno.

In quanto cittadini italiani residenti all’estero, emigranti o figli di emigranti – si legge - non possiamo che essere scioccati dalla totale assenza di prospettiva storica nella dichiarazione del ministro Salvini”. I prof fanno riferimento allo scontro tra il leader della Lega e Jean Asselborn durante il vertice a Vienna. “Il ministro lussemburghese – dicono i firmatari - ha avuto ben ragione di rammentare al ministro italiano l’utilità di riferirsi alla storia dell’emigrazione italiana per comprendere i flussi migratori contemporanei, pur non essendo questi ultimi della stessa natura della prima”.

I 40 professori pretendono poi di paragonare i clandestini che arrivano sulle coste italiane, coccolati per due anni nei centri di accoglienza, con gli emigranti italiani andati nel Nord Europa per trovare lavoro. Spesso a condizioni molto difficili. “Prima della creazione dell’Unione europea – scrivono - più di un milione di italiani, spesso con le famiglie, fu costretto a lasciare l’Italia. Italiani costretti all’esilio. L’Italia ha esportato la propria miseria per assicurarsi uno sviluppo economico negli Anni '60. L’Italia ha esportato una parte della sua gioventù per permettere ad un’altra parte di essa di trovare lavoro in Italia”.

I firmatari stigmatizzano il linguaggio utilizzato da Salvini perché "gli argomenti utilizzati" da lui "contro gli africani" sono "esattamente gli stessi usati nel dopoguerra contro gli emigranti italiani, la cui storia nell’Europa del Nord, come già era capitato in precedenza nelle Americhe, è stata segnata da discriminazione, razzismo e stigmatizzazione". I professori si strappano i capelli e consigliano al ministro di informarsi “sulla storia delle migrazioni” perché né la chiusura totale dei confini (né l’accoglienza indiscriminata) sono una soluzione. "Non è sostenibile dire che gli italiani devono fare più figli o che i posti di lavoro occupati oggi dai migranti vanno riservati ai cittadini nazionali”, sentenziano i firmatari.

Immediata è arrivata la risposta di Salvini, che su Facebook ha ribattuto colpo su colpo all’appello del 40 professori del Belgio. "Mi attaccano dicendo che l'Italia avrebbe bisogno di molti più immigrati – scrive il ministro sui social - per loro le centinaia di migliaia di presunti profughi fatti sbarcare in Italia negli ultimi anni sono esattamente come i nostri nonni che emigravano all'estero. L'ho detto e lo ribadisco: a me sembra una follia.

Gli italiani mi hanno votato per fare in modo che i nostri ragazzi e le nostre ragazze possano costruirsi una famiglia e un futuro, non abbiamo bisogno di nuovi schiavi sfruttati dai trafficanti di uomini e dalle mafie dell'immigrazione clandestina. Sbaglio?"

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