Migranti, sbarchi continui: sono oltre 300 da fine maggio

Un barchino con 38 persone scortato a Lampedusa da Finanza e Guardia costiera. In 40 giorni più di 1.100

Migranti, sbarchi continui: sono oltre 300 da fine maggio

Bel tempo e sbarchi sono da sempre un binomio indissolubile e, se è vero che i numeri degli approdi sulle coste italiane sono in calo, lo è altrettanto il fatto che in questi giorni di caldo si registrano diversi sbarchi. Non solo quelli ufficiali, come quello di 62 immigrati che è avvenuto nei giorni scorsi a Pozzallo, nel Ragusano, ma anche quelli cosiddetti «fantasma», che in verità, non sono mai cessati. Lampedusa, ad esempio, lamenta i continui approdi di barchini con a bordo immigrati, che entrano in porto come se nulla fosse. E la giornata di ieri non ha fatto eccezione. In 38 erano a bordo di un natante che è stato scortato in porto nell'isola siciliana da Guardia di finanza e Guardia costiera. Si tratta di 20 uomini, 17 donne e c'è pure una bambina. Ai soccorritori i migranti hanno dichiarato di provenire da Guinea, Libia, Tunisia e Costa d'Avorio.

Appena sabato il Viminale aveva assicurato che la situazione inerente gli «sbarchi fantasma» era sotto controllo e aveva diffuso questi dati: i rintracci a terra in prossimità di uno sbarco sono stati 5.371 nel 2017, 3.668 nel 2018 e si sono ridotti a 737 nel 2019. «Numeri che ha detto il ministero - mostrano l'evidente riduzione del fenomeno grazie alla politica dei porti chiusi, che ha ridotto sensibilmente gli arrivi e per effetto dei controlli mirati da parte delle forze di polizia». Ma altri dati dicono che nella prima settimana di giugno sono già arrivate oltre 300 persone, e a maggio 700. In 40 giorni sono sbarcati, dunque, oltre 1.100 immigrati, più della metà di quelli arrivati dall'inizio dell'anno, che sono 1.878.

C'è anche chi tenta di eludere i controlli in mare stipando gli immigrati sottocoperta, in modo da non dare nell'occhio. Ma una barca a vela guidata da due ucraini non è sfuggita all'intuito della Guardia di finanza che, a bordo di un velivolo del Coan Pomezia, il Comando operativo aeronavale, in missione di controllo avanzato sul mare Jonio, sabato ha segnalato la presenza dell'imbarcazione a vela a una trentina di miglia marine dal mare territoriale italiano, in navigazione con rotta verso le coste calabre. Due unità navali della Guardia di Finanza, appartenenti al Roan di Vibo Valentia e al Gruppo Aeronavale di Taranto, hanno raggiunto il natante, che veniva monitorato dagli elicotteri della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme. I finanzieri sono entrati in azione non appena la barca, intorno alle 18 di sabato, ha varcato il limite delle acque territoriali italiane, al largo della Calabria. Sottocoperta c'erano 53 immigrati, di cui 43 adulti e 10 minori, tutti maschi e presumibilmente del Pakistan, partiti giorni fa dalla Turchia. I due ucraini alla guida della barca sono stati fermati quali presunti scafisti, e l'imbarcazione è stata scortata al porto di Crotone ieri per le operazioni di assistenza sanitaria ai passeggeri e di identificazione. In Calabria sono arrivati 113 immigrati negli ultimi 2 giorni.

Intanto una nuova sfida per il Viminale si profila all'orizzonte: ieri ha preso il mare per tornare alla propria missione di recupero immigrati la nave Sea Watch, dopo il dissequestro disposto dalla procura di Agrigento.

Il caso, con l'operazione in mare da parte della Ong tedesca a una trentina di miglia dalle coste libiche e il successivo sbarco in Italia di 47 immigrati, è ancora aperto. Sul registro degli indagati figura il comandante Arturo Centore, accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

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