Ieri è stato il giorno nero del ministro Luciana Lamorgese. La titolare del Viminale se ne è uscita, infatti, con affermazioni che si sono portate indietro smentite e critiche.
Prima dichiara che il green pass sia in sostanza una perdita di tempo, specificando che i controlli sul certificato verde «non possono essere fatti dalla polizia» perché la stessa sarebbe distolta dai normali compiti di controllo sulla sicurezza, poi si dice pro ius soli, attirando l'ira di Matteo Salvini e quindi ammette di non essere in grado di bloccare l'immigrazione clandestina, con l'intero centrodestra che le punta il dito contro.
Sul green pass la Lamorgese ha parlato di «qualche controllo a campione della polizia amministrativa», escludendo le Forze dell'ordine, che la smentiscono. Anche perché né Draghi né il resto del governo hanno mai detto una cosa del genere.
Sul fronte immigrazione il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci, aveva parlato nei giorni scorsi di «emergenza sanitaria» a causa dell'arrivo in massa dei migranti, ma il ministro nega il problema. «L'emergenza ci sarebbe - ha detto ieri - se rimanessero tutti in Sicilia, cosa che non è perché dopo la quarantena vengono distribuiti nel territorio». E spiega: «Gli immigrati che arrivano sull'isola fanno la quarantena sulle nostre navi, che hanno preservato i territori dal rischio di eventuali contagi, le terremo anche nella seconda metà dell'anno».
Ieri ha chiarito anche: «Molti degli sbarchi sulle coste siciliane sono autonomi e noi non possiamo fermarli. Il contrasto dell'immigrazione via mare è molto diverso da quello via terra. Lo faremo in Sicilia, una scelta giusta perché è un momento di arrivi».
Ma c'è chi le ricorda che il leader della Lega, Matteo Salvini, quando ricopriva il suo stesso ruolo era riuscito a ridurre drasticamente il numero degli arrivi.
Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, non usa mezzi termini: «La sinistra che ha voluto stracciare i decreti sicurezza rifletta su quanto sta accadendo. Ormai sbarcano quasi mille migranti al giorno». E chiede «un'azione Ue condivisa nella gestione dei flussi e dei rimpatri. E poi un piano per l'Africa. Fermiamo questa tratta di esseri umani».
Dopo la proposta del presidente del Coni Giovanni Malagò sullo Ius soli la Lamorgese simpatizza quindi per questa opzione.
«La politica dovrà fare i suoi riscontri - dice - e spero che si arrivi ad una sintesi. Questi ragazzi devono sentirsi parte integrante della società». Ma il botta e risposta con Salvini non tarda ad arrivare: «Invece di vaneggiare di Ius Soli - scrive sui social - il ministro dell'Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente, viste le decine di migliaia di sbarchi organizzati dagli scafisti, senza che il Viminale muova un dito».
Ieri, intanto, sono riprese le operazioni di sbarco dei 452 migranti a bordo della Ocean Viking, tra i quali una trentina di positivi (14 quelli contagiosi individuati su Sea Watch 3).
Anche la leader di
Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, è sul piede di guerra e torna a riproporre la vecchia soluzione: «Lo ripeterò all'infinito, esiste un solo modo per fermare le partenze e l'immigrazione illegale di massa: blocco navale subito».
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