Milano. Almeno in diecimila, ma con un tragitto preavvisato destinato a essere stravolto. Resta acefalo, caotico, frammentario e con obiettivi affastellati il popolo dei No Green pass e dei No Vax che scenderà in piazza domani per il sedicesimo sabato di protesta contro l'obbligo del certificato verde per essere ammessi sul posto di lavoro. Per la seconda settimana consecutiva i promotori del corteo hanno presentato alla questura di Milano un percorso prestabilito (lungo dieci chilometri!) che - dopo le interlocuzioni del caso in un'opera certosina di mediazione da parte della polizia per far collimare il diritto alla protesta con le problematiche di ordine pubblico - nella giornata di oggi vedrà una stesura definitiva, con l'elenco completo delle piazze e delle vie attraversate dai No pass.
«Noi non chiediamo autorizzazioni, comunichiamo un percorso» hanno fatto sapere intanto perentori l'altro ieri i manifestanti sulla solita piattaforma Telegram tanto per chiarire che «la gente come noi non molla mai», come si ostinano a gridare in corteo, ma nemmeno si fa comandare. Sta di fatto che, per ovvie ragioni sempre di ordine pubblico, nessuno li lascerà mai passare - come invece hanno chiesto nella bozza di corteo presentata alla questura - davanti alla sede della Cgil e della Camera del lavoro in corso di Porta Vittoria, o in corso Buenos Aires (che il sabato pomeriggio è una delle arterie commerciali più importanti d'Italia) e tanto meno potranno sfilare davanti alla redazione del quotidiano Libero quindi concludere la manifestazione dinnanzi alla Regione Lombardia.
La settimana scorsa i No pass erano giunti in 6mila in corso Sempione davanti alla Rai, meta finale del corteo. A parte qualche deviazione (che la Digos aveva previsto con largo anticipo, scommettendo sull'effetto sorpresa) e la relativa ricaduta sul traffico cittadino, il bilancio finale, seppur non del tutto indolore, non era stato però drammatico. Con sei accompagnati in questura e 4 denunciati per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio, violenza privata e, in un caso, anche per resistenza a pubblico ufficiale.
Mentre il prefetto Renato Saccone, anche dopo gli appelli dei commercianti e al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza di mercoledì, si è raccomandato affinché venga seguita una linea d'interlocuzione con i promotori ma al tempo stesso «in salvaguardia delle attività cittadine», in materia di ordine pubblico in questura hanno le idee molto chiare. «Per noi si potrebbe rifare tranquillamente lo stesso percorso della settimana scorsa - spiegano in maniera del tutto informale in via Fatebenefratelli -, salvo poi però evitare reazioni come quella finale dei manifestanti. Che, giunti al termine del corteo davanti alla Rai verso le 20, hanno improvvisamente deciso che era presto e non ne avevano abbastanza.
Così, contrariamente a quanto stabilito in precedenza sulla carta, sono tornati verso piazza Duomo creando nuovi problemi al traffico del sabato sera dopo quelli nati dalla deviazione improvvisata durante la manifestazione». Insomma, anche stavolta sarà una sfida: si accettano scommesse.
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