Naturalmente se sono i fascisti a distruggere la sede della Cgil, immediato parte il can can della sinistra. Quando, invece, sono i comunisti a vandalizzare un comitato elettorale della parte opposta, tante parole di circostanza. solidarietà, ma meno clamore
Nella notte di giovedì la sede del comitato elettorale di Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma del centrodestra, ha subito un grave attacco dai neobrigatisti che evidentemente non hanno lo stesso appeal dei neofascisti, i quali riscuotono sempre un maggior successo di pubblico. I nostalgici delle camicie nere hanno un peso diverso da quelli della stella a 5 punte, chissà perché. «Fascista», «ricordati Piazzale Loreto» e accanto una stella a cinque punte, le scritte a Michetti. «Sono un cristiano cattolico. Ho avuto solo la tessera della Dc commenta lui I principi costituzionali sono l'essenza della mia vita e sono contro ogni forma di totalitarismo. Questa è una vergogna è sconcertante, non si vince così».
E a sinistra che dicono? Hanno crocefisso Fratelli d'Italia come se fosse stata la Meloni a mettere a ferro e fuoco la Cgil, ma quando sono i loro figli politici a macchiarsi, la reazione è un tantino diversa. Roberto Gualtieri e Virginia Raggi, hanno mandato un messaggio a Michetti. «La competizione elettorale non deve mai sfociare in violenza», dice la sindaca uscente. Mentre il candidato dem con cui Michetti si sfiderà al ballottaggio, liquida il gesto con un «deprecabile». E il segretario del Pd, Enrico Letta, pur dopo avere espresso la solidarietà a Michetti, fa addirittura lo stizzito: «C'è stata una valanga di vittimismo in questi ultimi giorni da parte della destra che francamente è bene che cessi perché è un vittimismo assolutamente eccessivo». Quando è la sinistra a subire attacchi si mobilitano le truppe, se capita alla destra, invece, è solo «vittimismo». Come dire: non la fate troppo lunga per due scrittine. La Meloni è stata bollata come fascista, eppure è Letta che manca di condannare la matrice comunista di questo crimine. Il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in proposito commenta: «È solo l'ultimo atto di una vergognosa e indegna campagna di odio contro il centrodestra e Fratelli d'Italia, alimentata dalla sinistra e da chi va ripetendo che il nostro partito è un covo di pericolosi estremisti sovversivi fuori dall'arco costituzionale e democratico. Mi aspetto la condanna unanime da parte di tutte le forze politiche e che tutti i segretari di partito, a partire da Letta, vadano di persona al comitato a testimoniare la propria solidarietà a Michetti». Le fa eco Matteo Salvini, leader della Lega: «Mi aspetto che dal Pd arrivino parole inequivocabili dopo gli insulti e il fango degli ultimi giorni come quello versato da Provenzano». Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha definito come «inquietante» il «ritorno del simbolo delle Br».
Tante sono state le minacce ed intimidazioni durante questa campagna elettorale nei confronti di tutto il centrodestra. Nel dicembre scorso la corsa a sindaco di Paolo Damilano, candidato del centrodestra a Torino (al ballottaggio contro Lo Russo), iniziò con un trittico di atti vandalici contro le sue proprietà. Un raid nei suoi vigneti di Barolo dove gestisce la cantina di famiglia e uno nei due storici locali torinesi, il pastificio Defilippis e il bar Zucca.
Ed anche a lui venne vandalizzata la sede di Torino Bellissima, la lista che lo sostiene con scritte «capitalista di merda» e il simbolo della falce e martello.Ma queste sono solo «ragazzate», i fascisti fanno sempre più share.
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