Feltri all'attacco di Conte: "Non va mai in Parlamento. ​Umiliata la democrazia"

Feltri, così come denunciato da numerosi governatori prima di lui, non trova una logica nelle scelte del governo: "Non si capisce il criterio in base al quale siano stati stabiliti questi colori"

Feltri all'attacco di Conte: "Non va mai in Parlamento. ​Umiliata la democrazia"

Lazio e Campania inserite nel gruppo delle "regioni gialle", una scelta che ha fatto discutere fin da subito e che continua a suscitare perplessità e proteste da parte di coloro che invece sono stati relegati in zona arancione o rossa, con tutte le limitazioni previste dal governo, pur con dei numeri del tutto simili: a mostrarsi particolarmente irritato per la selezione cromatica effettuata dall'esecutivo giallorosso è Vittorio Feltri, che spara a zero sulle poco coerenti e difficilmente spiegabili misure previste nel Dpcm firmato da Giuseppe Conte.

"I colori alle regioni? Mi sembra che la Campania stia anche peggio della Lombardia, e che anche il Lazio non stia proprio bene", esordisce il direttore editoriale di "Libero" ai microfoni di AdnKronos. Così come accaduto per tanti altri governatori prima di lui, anche Vittorio Feltri non riesce proprio a spiegarsi quali siano i criteri applicati dal governo per distinguere le varie zone ed applicare in esse le limitazioni previste da questo nuovo lockdown settoriale.

"Quindi non si capisce il criterio in base al quale siano stati stabiliti questi colori. Sono misure senza alcuna logica, ridicole", attacca ancora il direttore, il quale ci tiene comunque a sottolineare il fatto che non sia ostile a misure di contenimento anti Coronavirus, purchè abbiano un senso ed una logica alla base. Caratteristiche evidentemente non rilevabili nel Dpcm emanato dal sedicente avvocato del popolo. "Le critiche riguardano la qualità dei provvedimenti. I provvedimenti bisogna prenderli, è giusto, ma era molto più sensata la chiusura totale in primavera", ovvero quando la situazione sanitaria nel nostro Paese era decisamente più grave, sia nelle terapie intensive che a livello di decessi.

"Mi sembra che anche nelle ultime decisioni, precedenti a quest'ultimo Dpcm peraltro ci fosse da ridere", puntualizza Feltri. "Perché tu chiudi i ristoranti alle 18, ma chi va al ristorante alle 17? E poi mi domando, il Covid cosa fa: dorme fino alle 18, e poi alle 18 va in libera uscita e comincia la sua attività infettatoria?". Una domanda che non si pone solo il direttore ma che ha fatto le fortune di numerosi comici. Ma non si tratta dell'unico paradosso rilevabile nelle manovre della maggioranza giallorossa, e Feltri affonda ancora il colpo:"Puoi tagliarti i capelli perché i parrucchieri sono aperti, ma non le unghie perché i manicure sono chiusi. Sono cose ridicole, che non hanno una spiegazione logica", dice senza mezzi termini il direttore.

Quando poi il discorso si sposta sulle recenti parole pronunciate da presidente del Consiglio, che si è detto fermamente determinato a confermare le misure

adottate ed a "non tornare indietro", Feltri non ha dubbi: "Conte in Parlamento non va mai a fare niente se non a proclamare. Con lui la democrazia ha subito una umiliazione notevole".

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