Milano. Usciranno ancora video che porteranno alla luce altre aggressioni e tutti gli eccessi della serata di Capodanno in Duomo a Milano? Probabilmente sì, o almeno gli investigatori della questura sono convinti di trovarsi davanti a fatti che ricordano molto quanto accadde a Colonia nel 2016, sempre nel corso dei festeggiamenti di inizio anno, quando centinaia di persone, riunitesi in piccoli gruppi, aggredirono decine di donne. Per adesso la squadra mobile e la Procura indagano su cinque episodi di violenza sessuale di gruppo, anche se le denunce formalizzate nella notte di Capodanno al commissariato Centro di piazza San Sepolcro - ovvero proprio a due passi dalla piazza più grande e importante della città - al momento restano i casi più gravi. Si tratta di episodi che riguardano due amiche, fatti accaduti in contemporanea intorno all'una e mezza tra piazza Duomo e via Mazzini.
Calandoci nei dettagli, lo stupro più violento riguarda una ragazza circondata dal «branco» da almeno una trentina di giovani - tutti italiani di seconda generazione, di origine chiaramente nordafricana - all'angolo tra via Mazzini e piazza Duomo. Mentre l'amica (l'altra ragazza che ha sporto denuncia) qualche passo più indietro di lei, in via Mazzini, cercava di difendersi con la borsetta - poi strappatale dai suoi aggressori che a quel punto ne hanno approfittato per palpeggiarla - l'altra veniva assalita e toccata pesantemente nelle parti intime.
Subito dopo era stata la volta della ragazza con il piumino rosso lucido, immortalata nei giorni scorsi dal video postato sulla pagina Facebook «Milano bella da dio», contenitore di filmati mandati dagli utenti sulle «prodezze» e sui passatempi serali dei milanesi e che quindi comprende anche i post con le immagini sulle devastazioni notturne del Capodanno sotto la Madonnina. La giovane nei fotogrammi è travolta dal vortice dei ragazzi che si sentono gridare «no, no, oh... è una ragazza» e che correndo la trascinano all'angolo tra piazza Duomo e via dei Mercanti dove viene salvata dalla polizia.
Poco prima di mezzanotte, era toccata invece a due ragazze, turiste tedesche 20enni (riprese in un video amatoriale mentre chiamano aiuto gridando «help! help!»), assalite tra il «bar Duomo» e le palme, dove di solito stazionano i taxi. In questo caso sembra che le giovani straniere - che ieri hanno presentato denuncia a Mannheim, la loro città - siano state circondate e probabilmente sfiorate da alcuni ragazzi, interrotti però all'arrivo della polizia.
«Abbiamo provato a respingerli, la mia amica li ha colpiti e schiaffeggiati, ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani addosso - ha raccontato ieri una di loro all'Ansa - La polizia ci vedeva e non ha fatto nulla, non so dire perché, è stato scioccante perché non possono non averci viste». Quindi ha concluso che il video che le riprende mentre chiedono aiuto «è solo la parte finale di un'aggressione durata 10 minuti».
Intanto in Procura viene ribadito che quanto avvenuto la notte di Capodanno attorno al Duomo di Milano è «un fatto gravissimo e senza precedenti» e, quindi, le indagini puntano a identificare e punire tutti i responsabili, decine di giovani, delle violenze sessuali di gruppo.
Inevitabilmente nell'occhio del ciclone è finita la ministra Lamorgese chiamata in causa dal leader della lega, Matteo Salvini: «Troppe aggressioni contro ragazze e donne, le ultime a Milano, per mano di stranieri che si sentono impuniti».
La replica del Viminale non si è fatta attendere: «Quelli di Milano sono fatti gravissimi su cui la Procura della Repubblica ha immediatamente avviato le indagini per individuare i responsabili delle molestie e delle violenze che spero vengano assicurati al più presto alla giustizia», ha dichiarato il ministro dell'Interno.
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