Sono arrivati alle 11.30 e hanno iniziato subito ad ascoltare gli studenti.
I tre ispettori inviati dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi all'istituto Valentini-Majorana di Castrolibero, in provincia di Cosenza, dovranno ricostruire la vicenda delle presunte molestie sessuali che sarebbero state messe in atto da un professore di matematica e fisica nei confronti di alcune ragazze e soprattutto valutare il comportamento della dirigente scolastica, Iolanda Maletta, che secondo molti avrebbe coperto i comportamenti del professore o li avrebbe sottovaluti, limitandosi a spostarlo in un altro plesso scolastico. Da una settimana i ragazzi occupano la scuola in segno di protesta e ieri hanno ricevuto l'appoggio e la solidarietà di altri coetanei, giunti al Majorana dai licei della provincia. «Sono venuti gli ispettori - ha detto Fausto Cirillo, uno dei giovani convocato a parlarci - a noi fa piacere. Apprezziamo anche il fatto che la Procura della Repubblica di Cosenza abbia avviato un'inchiesta per accertare i fatti accaduti nella nostra scuola. Quello che ci lascia perplessi, però, è che non abbiamo rassicurazioni sul nostro futuro scolastico. Dobbiamo decidere cosa fare, ma certamente, per il momento, proseguiamo l'occupazione». Anche la dirigente è stata sentita dai ministeriali, poi si è allontanata senza rilasciare dichiarazioni. La Procura starebbe valutano anche altri casi di molestie, oltre a quelli denunciati da 13 studentesse sulla pagina Instagram. Una pagina creata dalla prima ragazza che, concluso il percorso scolastico, ha trovato il coraggio di rivolgersi carabinieri. Tra le mura del liceo ci sarebbero stati anche discriminazioni e soprusi perpetrati da altri docenti.
La famiglie dei liceali sollecitano la rimozione della Maletta «per evidenti incapacità». «Chiediamo la nomina di un commissario - spiegano i genitori - che ripristini l'ordine nell'istituto e che, nell'immediatezza, consenta ai ragazzi di riprendere il loro corso di studi in condizioni di sicurezza, competenza e serenità». In una lettera aperta, invece, i professori del Majorana ieri si sono scusati con i giovani. «Carissime ragazze, carissimi ragazzi, questa volta la lezione ce l'avete data voi! - si legge -. Siamo i vostri docenti, vi vediamo tutti i giorni per molte ore, vi giudichiamo con un voto, ma non vi conosciamo. Ma ciò che è successo ci ha posto di fronte ad una dura realtà e siete stati voi a sbattercela in faccia. Non siamo stati in grado di ascoltare, di vedere e quindi di capire il disagio che evidentemente pervadeva nel profondo questa scuola. E di questo, noi tutti, non possiamo non sentire il rimorso. Quando rientreremo in classe insieme dovremo lavorare su come tornare a essere davvero una comunità protesa alla difesa della dignità di tutte e di tutti».
Soddisfatta la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti. «Siamo di fronte a una generazione di ragazze che con coraggio ha preso la parola, ha denunciato - ha commentato - vuol dire che c'è una consapevolezza nuova, la decisione di non subire più né violenza, né sessismo».
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