Risvegli improvvisi. Mettendo in pausa per un momento il tutti contro tutti che si vive all'interno dei gruppi parlamentari, i 5s lanciano un affondo contro Italia Viva, colpevole di aver proposto modifiche al Ddl Zan in grado di allontanare le trappole giuridiche presenti nel testo e attenuare il potenziale pregiudizio alla libertà di espressione e di pensiero. «Gli emendamenti presentati al ddl Zan suonano come un tentativo di affossare la legge. Pensare di eliminare i termini orientamento sessuale e identità di genere e tornare alla definizione di omofobia e transfobia rischierebbe di farci compiere un altro passo indietro. Italia Viva dica se sta con la comunità Lgbt o se la sta usando per tornaconto politico» dicono i Cinquestelle.
La risposta di Italia Viva è un invito a stemperare gli eccessi ideologici e i significati contundenti che sono stati assegnati al Ddl Zan e raggiungere davvero il risultato di rafforzare i diritti. «È più importante approvare davvero una legge contro omofobia e discriminazioni o approvare il Ddl Zan? Se l'obiettivo è il primo, va detto che così com'è al Senato non ha i numeri. Mentre con le modifiche proposte, potremmo avere a breve una legge. Il punto è questo», scrive Marco Di Maio, vicecapogruppo di Iv alla Camera. Il capogruppo al Senato Davide Faraone invita invece a non affidare alla legge «una finalità pedagogica. Ho il dubbio che alcuni promotori in buona fede pensino che al testo si debba affidare invece una finalità propagandistica, ciò che normalmente si affida a un manifesto, non a un articolato normativo da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Vogliamo allargare i diritti o accontentarci di una bandierina?».
Italia Viva vorrebbe cambiare il testo in modo da eliminare alcuni passaggi giudicati particolarmente divisivi. La Lega è sembrata accogliere favorevolmente la proposta, mentre Alessandro Zan, primo firmatario del ddl, accusa Italia Viva di voler affossare la legge gettando sabbia negli ingranaggi del motore parlamentare. In tutto questo, senza i voti di Italia Viva il ddl Zan già approvato alla Camera non avrebbe probabilmente la maggioranza al Senato. Senza contare che calcoli interni al Pd dicono che a Palazzo Madama potrebbero mancare tra i 15 e i 20 voti dem. Il pericolo che qualcuno voglia segnare la distanza dalla linea dettata da Enrico Letta, insomma, esiste. Difficile, invece, in questa fase leggere all'interno delle intenzioni dei Cinquestelle vista la contrapposizione fratricida tra truppe contiane e aficionados grillini.
Le modifiche chieste da Italia viva riguardano tre articoli del testo, l'1, il 4 e il 7. Le modifiche cancellerebbero l'articolo 4 sostenendo che «la libertà di pensiero e di espressione sono già tutelati dalla nostra Costituzione e quindi non possono essere degradati dalla legge ordinaria». All'articolo 7 che istituisce la Giornata contro l'omotransfobia e iniziative nelle scuole viene aggiunto «nel rispetto dell'autonomia scolastica». Modifiche gradite a Forza Italia.
«Basta con la falsa narrazione secondo la quale chi vuole modifiche al ddl Zan per giungere una norma realmente condivisa, vorrebbe affossare l'approvazione di una legge contro l'omofobia» spiega Licia Ronzulli. «Proporre modifiche migliorative a qualsiasi provvedimento fa parte dell'attività dei parlamentari, è non solo un diritto, ma anche un dovere verso i propri elettori».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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