Napolitano "emerito" interventista

Napolitano "emerito" interventista

Emerito sì, ma decisamente meno di Joseph Ratzinger. Se dopo aver lasciato il soglio pontificio Benedetto XVI ha infatti scelto di dedicarsi soprattutto alla preghiera, Giorgio Napolitano ha preso tutt'altra strada. E, trascorsi ormai diciotto mesi da quando ha passato la mano, non perde occasione per rilasciare interviste e tracciare quella che secondo lui dovrebbe essere la strada da seguire. Tutti inviti che, arrivando dal più interventista dei presidenti che la storia italiana ricordi, hanno un peso non indifferente. E che, va da sé visto anche il profilo decisamente più da arbitro scelto dal suo successore, difficilmente fanno la gioia di Sergio Mattarella.

In un lungo colloquio con Il Foglio, infatti, l'ex capo dello Stato spiega che «rispetto a quando l'Italicum è stato concepito sono cambiati i tempi», con «il tripolarismo» che «è una nuova caratterizzazione del sistema». Per questo, dice Napolitano, si potrebbe anche fare a meno del ballottaggio tra i primi due partiti. Un imprimatur importante e che ha l'obiettivo di legittimare un confronto su una modifica della legge elettorale che, per le ragioni e con gli obiettivi più diversi, interessa a tutti. Tranne i Cinque stelle che, proprio grazie al ballottaggio, avrebbero ottime chances di arrivare a Palazzo Chigi. E qui sta il punto. Che non c'entra nulla con il tripolarismo, visto che quando l'Italicum fu approvato, nel maggio del 2015, il M5S era già una realtà almeno dall'anno precedente quando alle Europee portò a casa il 21,1%.

Quel che è cambiato oggi è il rischio concreto che al referendum prevalgano i «no», con tutte le conseguenze del caso, elezioni anticipate comprese. Per questo Napolitano invita a un dialogo sull'Italicum che favorirebbe un clima pro «si». Vincessero i «no», infatti, lo scenario di elezioni anticipate che vedano il successo di Beppe Grillo è più che mai concreto.

E certo l'ex capo dello Stato - che in quasi dieci anni al Quirinale ha fatto e disfatto governi - tutto vuole che passare alla storia come colui che ha spianato la strada di Palazzo Chigi ai Cinque stelle. Ecco perché, pur da emerito, sta arrivando ad essere - se possibile - anche più interventista di quando era sul Colle.

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