New York Times in causa contro la Von der Leyen. "Fuori gli sms con Pfizer"

Dopo due anni, si riapre il giallo sull'accordo che fece arrivare alla Ue 1,8 miliardi di dosi

New York Times in causa contro la Von der Leyen. "Fuori gli sms con Pfizer"

Febbraio 2021. Sono giorni di tensione alle stelle. I vaccini di Astrazeneca, che sembrava dovessero essere i primi a sbarcare sul mercato, sono in un ritardo clamoroso, non vengono consegnati. Gli ospedali sono pieni di malati gravi e la gente vuole un rimedio contro il Covid, penetrato ovunque con la seconda ondata. Piovono critiche da ogni dove e, esasperata, la presidente della commissione Ue Ursula von del Leyen impugna i telefono e scrive a Albert Bourla, ceo di Pfizer. Gli «ordina» 1,8 miliardi di dosi. Salta tutti i passaggi istituzionali e fa fronte, a suo modo, all'emergenza. Sbloccando per Pfizer quel via libera che i giornali annunciavano per imminente ma che non arrivava mai.

Ora il New York Times ha deciso di portare la Commissione Europea in tribunale per non aver reso pubblico lo scambio di messaggi tra la presidente von der Leyen e il numero uno di Pfizer. E vuole vederci chiaro: cosa si sono scritti? Come sono arrivati a un accordo che ha lasciato tutti a bocca aperta? Il quotidiano sostiene che la Commissione aveva l'obbligo di rendere pubblici i messaggi, in nome della trasparenza, perchè potrebbero contenere informazioni utili legate all'acquisizione per miliardi di dollari di dosi di vaccino. Il Nyt si è limitato a emettere un comunicato, evitando ogni ulteriore commento: «Presentiamo - si legge - molte richieste di accesso a documenti di interesse pubblico. Non possiamo fare commenti questa volta sul soggetto al centro della causa». La Commissione Europea non ha rilasciato commenti. Non è la prima volta che qualcuno cerca di ricostruire i passaggi che hanno portato all'accordi da quasi 2 milioni di vaccini. La causa segue un filone investigativo avviato nel gennaio 2022, quando era risultato che la Commissione non avesse ottemperato alla richiesta del giornalista Alexander Fanta, di netzpolitik.org, sito tedesco specializzato in diritti digitali, che aveva chiesto di poter leggere lo scambio di messaggi «incriminato». La commissaria alla Trasparenza per l'Unione Europea, Vera Jourovà, aveva risposto che i messaggi potevano essere stati cancellati, a causa della loro «natura effimera». La risposta non è stata ritenuta soddisfacente. Il quotidiano tedesco Bild aveva presentato un'analoga richiesta di accesso ai documenti, ma legati ai negoziati che avevano portato all'acquisto da parte dell'Unione Europea dei vaccini prodotti da Pfizer/BioNTech e AstraZeneca. I documenti a cui Bild ha avuto accesso non contenevano lo scambio di email tra la presidente della Commissione Europea e il ceo di Pfizer. La serie di sms e mail ha portato a un autentico matrimonio tra l'Unione europea e la casa farmaceutica americana. Di fatto Pfizer da quel momento è diventato l'alleato privilegiato contro il Covid. Cosa accade? La multinazionale americana e il suo partner tedesco inviano 900 milioni, da febbraio 2021 a oggi, e l'Europa ha un'opzione di altri 900 milioni per il futuro.

Un accordo anomalo, forse.

Ma erano le settimane in cui Astrazeneca aveva ridotto del 77% le consegne e la campagna vaccinale era a serio rischio. «Quei messaggi sono andati persi» era stato risposto a un primo tentativo di fare chiarezza sulla vicenda. Ma più che gli sms, forse quel che conta è che i vaccini siano arrivati negli hub di tutta Europa e non solo.

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