Il niet del Cremlino alla "pace" di Zuppi. Ma il patriarca Kyrill apre al Pontefice

Fallita la missione russa del cardinale. Affrontate solo le questioni umanitarie, non "politiche". Ma per la prima volta Bergoglio potrebbe approdare a Mosca

Il niet del Cremlino alla "pace" di Zuppi. Ma il patriarca Kyrill apre al Pontefice
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Se sul piano politico la missione di due giorni del cardinale Matteo Zuppi a Mosca non ha prodotto i risultati sperati, su quello interreligioso l'inviato del Papa ha ottenuto una mano tesa da parte del Patriarca Kirill. E un'apertura - segnale molto positivo - su un possibile incontro tra il Papa e lo stesso Kirill a Mosca.

Lo scopo del viaggio di Zuppi in terra russa era quello di «incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace». Ma il Cremlino ha risposto con un secco «niet». «Nessun accordo specifico è stato raggiunto nel colloquio tra Yuri Ushakov, consigliere del presidente russo Vladimir Putin, e l'arcivescovo di Bologna. Il dialogo continuerà se sarà necessario», ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che «non ci sono le condizioni per risolvere la situazione in Ucraina attraverso mezzi politici e diplomatici, e quindi la Russia continuerà la sua Operazione militare speciale». Peskov ha spiegato che si è trattato di uno «scambio di vedute e informazioni su questioni umanitarie nel contesto della situazione ucraina» ma «non ci sono decisioni specifiche o accordi».

La missione del cardinale Zuppi era però principalmente umanitaria, ovvero ottenere delle risposte concrete da Mosca sui bambini ucraini deportati in Russia e sullo scambio di prigionieri. Proprio per questo, ieri mattina il presidente dei vescovi italiani ha incontrato Maria Llova-Belova, la commissaria russa per i diritti dei bambini, che tra l'altro è oggetto, insieme con Putin, di un ordine di arresto della Corte penale internazionale con l'accusa di deportazione di bambini dall'Ucraina. «Abbiamo discusso di questioni umanitarie legate alle operazioni militari e alla protezione dei diritti dei bambini», ha scritto Lvova-Belova su Telegram, insieme a una foto che la ritraeva sorridente con Zuppi. «Sono certa che l'amore e la compassione cristiana aiuteranno il dialogo e la comprensione reciproca». Secondo alcune voci, riferite da Bruno Vespa, sarebbe emersa da parte russa la proposta di rilasciare bambini ucraini deportati in Russia in cambio di icone sacre ortodosse a Kiev.

Positivo invece l'incontro tra Zuppi e il Patriarca di Mosca Kirill, su cui si riponevano grandi speranze. «Le Chiese possono lavorare insieme per servire la causa della pace e della giustizia», ha detto il patriarca al termine del faccia a faccia con l'inviato papale. «È importante che tutte le forze del mondo si uniscano per prevenire un grande conflitto armato», ha ribadito Kirill, fedelissimo di Putin e da sempre sostenitore della decisione del presidente russo di inviare truppe militari in Ucraina.

Ma la notizia che potrebbe rappresentare una svolta decisiva è il possibile incontro fra Bergoglio e Kirill. Di questo hanno parlato nel faccia a faccia il Patriarca e l'inviato del Papa. Secondo l'agenzia russa Ria Novosti, infatti, Zuppi ha affermato: «Il Papa voleva davvero che incontrassi il Patriarca Kirill per conoscere la sua opinione sulla situazione in cui ci troviamo e su un eventuale incontro con lui». «Se oggi Kirill ha aperto le porte a Zuppi, domani le aprirà più facilmente al Papa», ha subito commentato il fondatore di Russia Ecumenica, don Sergio Mercanzin. «A questo punto, quello di oggi (ieri, ndr) potrebbe davvero essere l'incontro preliminare a quello tra il Patriarca e il Papa. E secondo me a questo punto potrebbe avvenire a Mosca». Sarebbe la prima volta di un Papa.

In serata il capo della Cei ha presieduto la messa nella Cattedrale dedicata alla Madre di Dio.

Qui ha incontrato la comunità cattolica, portando la vicinanza e le preghiere del Santo Padre. Il Papa «non si rassegna e cerca di fare di tutto perché l'attesa di pace che sale dalla terra trovi presto compimento», ha detto Zuppi nell'omelia, pronunciata in parte in russo.

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