Alt di Forza Italia alla cessione di Ita: "Non è opportuna"

Forza Italia critica la scelta di Certares, Air France, Klm e Delta Airlines come partner per Ita e il tempismo del governo uscente che vuole chiudere la partita prima delle elezioni

Alt di Forza Italia alla cessione di Ita: "Non è opportuna"

Forza Italia entra nella partita per la cessione di Ita ponendo le sue condizioni al governo Draghi e chiedendo che la procedura di passaggio del controllo del gruppo alla cordata formata da Certares, Air France, Klm e Delta Airlines sia sospesa prima delle elezioni.

"Forza Italia non è d'accordo sull'accelerazione data a una vicenda che si trascina fin dal 2008. Le offerte per la ex compagnia di bandiera sono state consegnate il 22 agosto e il 31 agosto il Mef ha già comunicato di aver fatto la sua scelta, ritenendola più confacente agli obiettivi industriali", sottolinena in una nota il presidente del gruppo Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli. "Pare inoltre - in base a delle informazioni che circolano - che il governo punterebbe a firmare un accordo preliminare con la cordata Air France-Delta-Certares entro il 10 settembre. Quanto al metodo, già a fine luglio Forza Italia e tutto il centrodestra avevano avvisato il Governo dimissionario - prosegue - che l'ipotesi di vendita, in questa fase, non sarebbe stata opportuna".

Le incertezze legate al cambio di governo che si appresta nel post-elezioni e a possibili orientamenti diversi che possono uscire nelle prossime settimane chiamano Barelli alla cautela, dato che a suo avviso essendo in gioco "la vendita e la scelta dei partner della compagnia aerea italiana, le cui ripercussioni incideranno pesantemente nei settori economici e occupazionali strategici del nostro Paese" è necessaria cautela e offrire le dovute garanzie affinche ITA "resti protagonista dei voli intercontinentali da e per l'Italia, garantendo in tal modo che i flussi turistici e delle merci rimangano un punto fermo e rappresentino un indispensabile volano di sviluppo"

Tre per Barelli i punti critici della trattativa avviata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. In primo luogo la presenza del fondo di private equity Certares a fianco del duo franco-olandese di compagnie rassicura poco circa le "attitudini", gli "interessi" e le "prospettive" della cordata. In secondo luogo, il fatto che lo Stato resterà nelle intenzioni del Mef socio di minoranza col 49,9% di Ita mette a rischio di un combinato disposto tra la perdita del controllo operativo e la necessità di continuare a finanziare eventuali perdite. Infine, nota Barelli, Forza Italia non ha gradito e vuole capire perché si sia proceduuto alla trattativa esclusiva tra il Mef e i tre contendenti alleati per Ita escludendo esplicitamente l'altro concorrente, il duo formato da Msc e Lufthansa, 2player internazionali globali nei settori del trasporto, aereo e marittimo, delle merci, della logistica, dell'intermodalità e delle infrastrutture". Forza Italia, sottolinea Barelli, ritiene, pertanto, che "venga sospesa qualsiasi iniziativa governativa riguardante la cessione di ITA Airways per meglio comprendere quali debbano essere le scelte da prendere nell'interesse del Paese".

La presa di posizione di Barelli arriva poco dopo quella di Alfredo Becchetti, coordinatore romano della Lega, secondo cui è in corso la "forzatura incomprensibile di un esecutivo che a venticinque giorni dal voto dovrebbe occuparsi solo di ordinaria amministrazione, mentre queste sono scelte strategiche per l'industria del Paese". E in forma estesa lascia trasparire la ferma attenzione di un centrodestra compatto a salvaguardare la compagnia di bandiera da possibili ingerenze, come ha ricordato anche Gianluca Caramanna, Responsabile Turismo di Fratelli d'Italia. Né dal Carroccio né da Fdi aveva però parlato alcun esponente di rango paragonabile a quello di Barelli, che ha preso posizione a nome dell'intero partito, sconfessando dunque quanto tra i membri del consiglio dei Ministri (ove gli azzurri non sono più rappresentati dopo l'uscita di Renato Brunetta, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini dal partito) era emersa come una decisione condivisa e sostenuta in particolare dal centrosinistra. L'Ansa ad esempio ha sottolineato come sue fonti abbiano riportato che in consiglio dei Ministri il ministro del Lavoro Andrea Orlando avrebbe esortato ad andare avanti con l'opzione individuata per il futuro di Ita Airways.

Un'anticipazione della presa ufficiale di posizione di Forza Italia era arrivata del resto in mattinata anche dal coordinatore azzurro Antonio Tajani. "Noi dobbiamo avere garanzie che questa compagnia non diventi suddita di qualche compagnia come stava facendo il Governo Prodi di sinistra, che vendeva Alitalia ai francesi e gli hub di Fiumicino, di Malpensa, di Linate diventavano una sorta di succursali dell'hub di Parigi", aveva detto Tajani ospite di "Morning news" su Canale 5. "Questo -ha aggiunto Tajani - n"on è giusto, perchè dobbiamo impedire che ci sia una concorrenza sleale nel settore del turismo nel nostri confronti. Gli hub di Fiumicino, di Linate, di Malpensa devono rimanere punti cardine per attrarre turisti e snodi fondamentali per il trasporto aereo in tutta Europa". Di "scelta politica" ha parlato un esponente di peso del settore aeronautico come l'ad di Ryanair Michael O'Leary, che maliziosamente ha aggiunnto chhe "Air France avvelena tutto ciò che tocca" e che "non sanno nemmeno gestire la propria compagnia". Ryanair, lo ricordiamo, gestisce il 40% del mercato italiano, mentre Ita ha solo il 9% nel settore del trasporto passeggeri.

Il tema della vendita di Ita si pone dunque come una sfida importante per le formazioni che si avvicinano alle elezioni politiche. Rapporti con i Paesi stranieri, scelte strategiche, visionne di lungo periodo: sulla vendita della compagnia di bandiera c'è in gioco molto.

E con le parole di Barelli Forza Italia chiama all'unità il centrodestra addossando alla coalizione l'onore e l'onere di risolvere una partita spinosa che si trascina da molto tempo in caso di vittoria alle elezioni. Una sfida attorno a cui si può ricostruire compattezza per immaginare l'inserimento di Ita in un serio disegno di politica economica a lungo termine.

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