Ci siamo: il M5S si prepara a cambiare definitivamente pelle e a entrare ufficialmente nel campo rosso. Inevitabile per un Movimento che da oltre un anno governa insieme a Partito democratico, Italia Viva e Liberi e uguali piegandosi e dando il via libera alle varie misure di sinistra. L'esempio lampante è lo smantellamento dei decreti Sicurezza: prima li hanno approvati festeggiando insieme alla Lega di Matteo Salvini, poi come se nulla fosse li hanno affossati brindando insieme alla maggioranza giallorossa. Tutto pur di restare incollati alla poltrona. Una perfetta dimostrazione di un'abile dote da camaleonti. I grillini si preparano a completare il processo di sinistrizzazione in vista degli Stati generali. In tal senso c'è una ricerca commissionata a Domenico De Masi intitolata "Dopo il coronavirus: la cultura politica del Movimento 5 Stelle". L'ultimo Dpcm vieta le attività congressuali e convegnistiche in presenza, perciò si fa sempre più concreta la pista online per celebrare la due giorni in programma il 7 e l'8 novembre.
La cultura del doppiogiochismo è acclarata. Ma vediamo quale sangue scorre nei pentastellati. Lo studio, che ha l'obiettivo di delineare la più probabile evoluzione dei 5 Stelle e dunque la relativa agenda politica dei prossimi anni, si articola in 11 capitoli ed è stato realizzato coinvolgendo 15 esponenti gialli. Nella ricerca viene ribadito il carattere "post-ideologico", ma viene fatta una precisazione non da poco: "Non potrà prescindere da una chiara connotazione di stampo progressista". Pertanto le loro idee saranno "sempre più aderenti a quelle del modello politico e culturale socialdemocratico". È sul tema dell'immigrazione che si registra una vera e propria rivoluzione: ecco quali sono le intenzioni del M5S nei confronti del nostro Paese.
"Più immigrati nelle case"
Nello studio si legge che il fenomeno migratorio rappresenterà "un enorme potenziale per fornire le risorse umane e i talenti necessari ad assicurare prosperità economica ed evitare tensioni sociali". Ed ecco il folle progetto grillino: nell'Italia post-Covid, alle prese con la crisi demografica, "sarà necessario svecchiare la popolazione italiana accogliendo stranieri giovani e giovanissimi e avviando una seria politica di formazione e integrazione". Tra le pagine della sintesi che accompagna il documento, presentate anche in Senato, spunta una conclusione chiarissima: "Gli immigrati entreranno sempre più nelle case degli italiani come sostegno irrinunciabile per l’accudimento dei bambini e degli anziani".
Ma il M5S avrà almeno mantenuto lo stesso profilo verso i "taxi del mare" verso cui avevano dichiarato guerra prima in campagna elettorale e poi insieme alla Lega? Macché. Anche su questo tema il dietrofront è clamoroso: "Saranno respinte le politiche conservatrici e sovraniste contro il diverso, l’immigrato, come colui che mette a rischio la nostra sicurezza, il nostro lavoro, il futuro dei nostri figli". Quindi andranno condotte politiche sociali di integrazione "che riguardano lingua, diritti, cultura italiana e rispetto della cultura immigrata; servizi sanitari e sociali; diritto alla casa; equo compenso e controlli sui datori di lavoro". E l'Unione europea? Non rappresenta più il peggior nemico? No, ora è vista come una sponda con cui collaborare e grazie a cui si potranno regolarizzare i migranti soprattutto "mediante politiche di inserimento incentrate sulla scuola e sul lavoro".
La ricerca ha avuto tutta l'approvazione da parte di Luigi Di Maio che, intervistato dal Corriere della Sera, ha invitato il Movimento 5 Stelle a reagire agli eventi, a proporre una visione e a dare garanzie su come attuarla in tempi certi: "Il documento presentato da Barbara Floridia con l'aiuto di Domenico De Masi ha tutto il mio sostegno, perché è un documento che unisce, che guarda al futuro, che si occupa di ambiente, sanità, intelligenza artificiale, digitalizzazione".
Considera quel documento proprio ciò che mancava al M5S per racchiudere tutte le anime, una sorta di "mappa per il futuro dell'Italia che ci restituisce molta energia che dovremo saper trasmettere ai territori". "Mi auguro che la discussione sui temi parta proprio da quel documento", è l'auspicio del ministro degli Esteri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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