"Noi al 16%, Azione al 2: Letta scelga"

L'europarlamentare 5s: "Da Calenda atteggiamento distruttivo"

"Noi al 16%, Azione al 2: Letta scelga"

«Per fare un campo largo bisogna essere coerenti: ci si mette prima d'accordo su alcuni valori comuni inderogabili e poi si discute, quello di mettere veti non mi pare il modo migliore per fare alleanze, specialmente da chi parte dal 2% nei confronti di chi ha il 16%», dice Dino Giarrusso, europarlamentare del M5s campione di preferenze (oltre 117mila) che si è già fatto avanti per correre alle regionali di ottobre in Sicilia.

Letta ha detto che vuole vincere le politiche con Calenda, il leader di Azione ha messo un veto sul M5s, Conte ha replicato dicendo «no alle accozzaglie», che ne pensa?

«La penso come Conte, non amo quando in politica si ha un atteggiamento da bulletti, né sui social né parlando da un palco».

Però Letta non ha risposto al no di Calenda al M5s.

«Io non posso parlare di ciò che fa Letta, però mi auguro che lui sappia valutare con chi stare, spero che il Pd voglia immaginare un percorso costruttivo e non premiare un atteggiamento distruttivo come quello di Calenda, non penso che Letta possa preferire chi ha il 2% e insulta da mesi a chi ha il 16%».

Pensa che Calenda stia approfittando della vostra debolezza interna per saldare un'alleanza con il Pd?

«Non credo, Calenda ha sempre parlato così del M5s. Certo è che approfitta della visibilità che gli dà il sistema mediatico, pur essendo un personaggio minore. Il M5s invece deve cambiare passo, mi piacerebbe che Conte facesse subito eleggere dai nostri iscritti i referenti locali e come tutti auspico si risolva la questione legale sullo Statuto. Noi facciamo un grande lavoro sui temi, vedi i risultati sulla difesa del vino in Europa o sul salario minimo, ma se parliamo troppo delle nostre beghe interne perdiamo appeal».

Sul territorio ci sono difficoltà. Alle amministrative di giugno il M5s correrà da solo in molti comuni e in altre città rischia di non presentare liste.

«Alle elezioni locali andiamo male da sempre, perciò dobbiamo fare politica sul territorio, ciò che faccio da quando sono stato eletto. Non basta più il malcontento verso gli altri partiti».

Si candiderà in Sicilia?

«Io voglio candidarmi alle primarie di

coalizione, con la sinistra, con il Pd e con il centro che non vuole stare con la destra. Dobbiamo scegliere perimetro, programma e un candidato in grado di vincere scelto dai cittadini, non un perdente di successo deciso a Roma».

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