Non utilizza l'auto blu e si becca cento multe: il caso del deputato FdI

Il meloniano Ciro Maschio ha saldato un conto da 16mila euro per le contravvenzioni accumulate nella Ztl di Verona: "Ci sono stati alcuni equivoci..."

Non utilizza l'auto blu e si becca cento multe: il caso del deputato FdI

A rinunciare alle auto blu non sono stati i parlamentari e ministri del Movimento 5 Stelle, ma il deputato di Fratelli d’Italia Ciro Maschio. Una scelta che il meloniano ha però pagato a caro prezzo, visto che si è trovato sul groppone la bellezza di sedicimila euro di multe accumulate per essere passato più e più volte nella Zona Traffico Limitato di Verona. L’avvocato e parlamentare di FdI, infatti, è presidente del consiglio comunale della città scaligera.

Ecco, per un anno e mezzo circa – dal febbraio del 2018 all’agosto di questo strano 2020 – Maschio è passato decine o meglio centinaia di volte nella Ztl cittadina, senza avere il diritto di farlo. Perciò, ogni volta, è stato pizzicato dalle telecamere e raggiunto puntualmente da una (salata) contravvenzione. L’esponente del partito di Giorgia Meloni ha così ammucchiato multe su multe per una cifra superiore persino i 16mila euro, come riportato dal Corriere di Verona.

"D’altronde in trent’anni anni di politica non ho mai usato l’auto blu né l’auto elettrica del Comune, né ho mai usato l’auto di servizio, muovendomi sempre con la mia auto con tantissimi spostamenti e incontri: a Verona, a Roma e in giro per il Veneto. Cosa che, ovviamente, mi espone al rischio di multe. Quelle che adesso ho saldato, con buona pace di chi voleva creare un bailamme politico su un “caso” che non solo non c’è mai stato, ma che è comunque stato chiuso", le parole di Maschio riportate dal Corsera.

Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano di via Solferino, la quasi totalità dei verbali – tolta qualche sanzione per divieto di sosta – era relativa all’essere transitato nella Ztl senza esserne residente, o senza il pass.

Maschio, dunque, racconta che non aveva affatto idea di non poter passare con l’auto in quella fetta di città. "Non sapevo che fosse stato modificato il transito su quella strada e le notifiche delle multe sono arrivate parecchio tempo dopo, mentre io continuavo a passare. Quando li ho ricevuti li ho messi da parte perché sulla legittimità di quel divieto avevo dei dubbi. C’erano alcuni equivoci, ma non potevo opporne neanche uno per non incorrere in incompatibilità per lite pendente con l’amministrazione.

Quindi ho deciso di pagare e amen…", ha spiegato ancora. Infatti, chiunque abbia un debito (per tasse, tributi o imposte) nei confronti di un comune non può ricoprire la carica di consigliere in quello stesso comune.

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