Nordio: "Prendiamo atto Il verdetto dimostra l'indipendenza della magistratura"

Il difensore: "È una condanna a morte". Salvini: "Non saranno le minacce a fare cambiare le leggi". Manconi: "Adesso la situazione può precipitare"

Nordio: "Prendiamo atto Il verdetto dimostra l'indipendenza della magistratura"

«Una condanna a morte». Per l'avvocato Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito, è quella la sostanza della pronuncia della Cassazione, che ha respinto il ricorso sul 41bis. «Pensavamo che il diritto potesse illuminare la vicenda, ci sbagliavamo», hanno aggiunto dalla difesa dell'anarchico. Le reazioni arrivano mentre il presidio dinanzi al Palazzo di Giustizia di Roma si scioglie. Ma la zona rimane comunque presidiata. Luigi Manconi, presidente di «A buon diritto», attacca l'esecutivo e avverte sulle possibile conseguenze: «Con ciò - sottolinea Manconi - una situazione che la classe di governo ha voluto portare alle estreme conseguenze, attraverso le decisione politiche del ministro della Giustizia e attraverso la costruzione di un nemico (il cosiddetto pericolo anarchico), rischia di precipitare. E in tempi rapidissimi».

Diverse, molto diverse, le considerazioni provenienti dal centrodestra e dall'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha dichiarato quanto segue: «Prendiamo atto della decisione della Corte di Cassazione. Come più volte illustrato in Parlamento, essa attiene al procedimento giurisdizionale di competenza esclusiva della magistratura nella sua piena autonomia e indipendenza». Il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha fotografato così la situazione: «Non saranno violenza o minacce a cambiare leggi e sentenze», ha ribadito. Alessandro Cattaneo, presidente dei deputati di Forza Italia, ha ricordato come ogni decisione su questa vicenda sia stata «assunta nel pieno rispetto delle garanzie della persona, come è giusto e doveroso che sia in uno Stato di diritto». «Per questo - ha continuato Cattaneo -, lo Stato non arretrerà né si lascerà condizionare dalle nuove e gravissime minacce degli anarchici».

Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera dei deputati, rilascia un commento esaustivo: «La decisione della Cassazione fa calare definitivamente il sipario sulla richiesta di sospensione del regime di detenzione duro 41 bis per l'anarchico Alfredo Cospito. A nulla sono valse le intimidazioni e le minacce subite in questi mesi ai danni delle Istituzioni». E ancora: «Nel ribadire la necessità di abbassare i toni di uno scontro che ha registrato episodi di violenza inaccettabili, lo Stato conferma di non indietreggiare di un passo di fronte alle provocazioni». Nel rispetto pieno della separazione dei poteri, insomma, lo Stato ha dimostrato fermezza. Ma la politica non reagisce tutta alla stessa maniera.

«È una decisione molto dura di cui prendiamo atto in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza. Tommaso Foti dice che è calato il sipario ma in democrazia non si chiude mai il sipario, le istanze democratiche non sono mai dei muri», ha affermato la Zanella, capogruppo alla Camera di Verdi-Sinistra.

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