Nuova vignetta choc del Fatto: "Salvini? Manco il virus lo c…"

Ennesimo disegno provocatorio nei confronti del leader della Lega pubblicato sulla prima pagina del quotidiano di Marco Travaglio

Nuova vignetta choc del Fatto: "Salvini? Manco il virus lo c…"

"Poraccio, aveva la formula e nessuno lo cagava. Neanche il virus…". Il "poraccio" sarebbe Matteo Salvini ed è questa la didascalia che accompagna la vignetta realizzata da Mannelli e pubblicata sulla prima pagina del Fatto Quotidiano oggi in edicola. Nel disegno, il segretario della Lega viene ritratto in costume sul bagnasciuga mentre è intento a scrivere al cellulare, recitando a modo suo il celeberrimo verso scritto da Dante Alighieri all’inizio del settimo Canto dell’Inferno "Pape Satàn, pape Satàn aleppe".

Ecco, il disegnatore storpia il gergo dantesco che introduce la narrazione degli avari e dei prodighi del quarto cerchio infernale in "Papeète satàn, papeète satàn, aleppe", in ovvio riferimento allo stabilimento balneare di Milano Marittima, di cui il capo politico del Carroccio è spesso e volentieri di casa estate. Se la vignetta dell’artista toscano – peraltro di Pistoia come il collega Vauro Senesi– si limitasse a questo, non vi sarebbe nulla da dire e si accetterebbe la satira. Ma l’insulto contenuto nella didascalia dell’immagine va oltre l’ironia e la satira. "Poraccio, aveva la formula e nessuno lo cagava. Neanche il virus"è troppo. E non è la prima volta che le colonne del Fatto di cui Marco Travaglio è direttore esagerano, andando oltre nei confronti del leader leghista.

Un mese fa, per esempio, Vauro ha voluto ironizzare sul coronavirus mettendoci di mezzo Salvini. Nel disegno pubblicato sul quotidiano di Travaglio del 25 febbraio, infatti, faceva capolino il volto dell’ex titolare del Viminale che tossisce, starnutisce e addirittura sbava a bocca aperta. A commento del "ritratto", il vignettista scriveva: "Coronavirus, occhio a Salvini: la bava è contagiosa". L’opera fu così seccamente commentata dal diretto interessato, che la liquidò con poche parole: "Vauro, a me non fa per niente ridere".

Due settimane fa, invece, la gaffe sempre di Vauro in tema coronavirus e Aids, visto che la sua penna ha dato vita a un disegno in cui un uomo con mascherina urla: "Basta coronavirus, ridateci l’Aids".

La vignetta ha indignato e scatenato un mare di polemiche, facendo rabbia e facendo sbottare le associazioni italiane che lottano contro l’Aids, come quella fondata da Rosaria Iardino, la ragazza positiva all’Hiv a 17 anni e protagonista, nel 1991, del famoso bacio all’immunologo Fernando Aiuti, immortalato in una fotografia storica che cambiò in tutto il mondo la lotta contro l’Aids.

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