Il terzo giorno di ricovero per Silvio Berlusconi si svolge in maniera tranquilla. Il leader di Forza Italia da venerdì scorso si trova nuovamente al San Raffaele di Milano, per anticipare controlli programmati legati alla tipologia di leucemia cronica di cui soffre da tempo, come hanno spiegato nell'unico bollettino rilasciato 48 ore fa i due primari che lo hanno in cura, Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, il primo di anestesia e terapia intensiva, il secondo di ematologia, trapianto di midollo osseo e oncoematologia.
Un ritorno in ospedale, a sole tre settimane dall'ultimo ricovero durato 45 giorni, dal 5 aprile al 19 maggio, (di cui 12 in terapia intensiva), dovuto a una polmonite aggravata dalla leucemia mielomonocitica cronica, da cui Berlusconi è affetto da due anni.
Questa volta il ricovero ha un carattere diverso e non desta un particolare allarme, anche se valori del sangue sopra la norma emersi durante gli esami di routine avrebbe suggerito la decisione di tenerlo ricoverato in osservazione. Difficile, al momento, prevedere quando l'ex presidente del Consiglio potrà essere dimesso, potrebbero volerci alcuni giorni per completare gli esami. Oggi Berlusconi ha ricevuto la visita della figlia primogenita, Marina, e del fratello Paolo: entrambi sono rimasti in ospedale da metà mattina fino alle 15 del pomeriggio e hanno il nosocomio senza rilasciare dichiarazioni.
Per il presidente di Forza Italia queste prime 72 ore di ricovero sono trascorse nel reparto di degenza ordinaria. All'esterno del San Raffaele, peraltro, ci sono ancora gli striscioni dei sostenitori di Berlusconi, affissi durante il ricovero tra aprile e maggio.
Sabato Berlusconi ha ricevuto telefonate da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, mentre Matteo Renzi ha chiesto agli iscritti di Italia Viva, durante l'assemblea nazionale del partito, un applauso «per un uomo che sta combattendo con una grinta e una tenacia che noi guardiamo stupiti e anche con commozione». Accanto al presidente di Forza Italia resta sempre vicino la compagna, la deputata Marta Fascina, che già durante il precedente ricovero aveva rappresentato una presenza costante, senza mai lasciare il San Raffaele.
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