Nuovo attacco in terra russa. "Colpiti magazzini di armi". Veterani Usa feriti in Ucraina

Il Davide ucraino si è di nuovo lanciato in una controffensiva ai danni del Golia russo

Nuovo attacco in terra russa. "Colpiti magazzini di armi". Veterani Usa feriti in Ucraina

Il Davide ucraino si è di nuovo lanciato in una controffensiva ai danni del Golia russo. È accaduto la scorsa notte, quando un'esplosione si è verificata in un deposito di munizioni vicino al villaggio di Staraya Nelidovka, nella regione russa occidentale di Belgorod, non lontano dal confine con l'Ucraina. I missili di Kiev hanno anche colpito alcuni magazzini nella zona di Bryansk. Si tratta di obiettivi tattici, perché se a Belgorod i carri armati e le colonne blindate di Putin fanno rifornimento di carburante e di proiettili prima di entrare in territorio ucraino, a Bryansk ci sono acciaierie per la costruzione dei tank e la stazione ferroviaria delle truppe provenienti da Mosca. Dopo poche ore l'esercito russo ha risposto sulla stessa lunghezza d'onda, distruggendo armi consegnate a Kiev dagli Stati Uniti e dai Paesi europei in un attacco missilistico nel sud-est. «Abbiamo annientato i loro rinforzi con missili ad alta precisione Kalibr sparati dal mare», ha commentato il ministero della Difesa.

La 63esima giornata del conflitto è stata contrassegnata da un aumento del ritmo delle operazioni offensive nel Donbass, che hanno provocato la morte di civili. L'obiettivo principale di Mosca rimane quello di stabilire il pieno controllo sulle regioni di Donetsk e Luhansk e garantire un funzionale corridoio terrestre con la Crimea. Sotto attacco ieri soprattutto la città di Kharkiv, dove sono decedute 3 persone. Nella vicina Borivska gli invasori hanno distrutto due scuole, per fortuna vuote. Sempre nella stessa area, ma a Chuguev, le bombe hanno danneggiato un gasdotto e ferito una decina di persone. Nel Donetsk sono stati colpiti nella notte con munizioni a grappolo i villaggi di Zaitseve e Svitlodarsk, mentre gli insediamenti di Marinka, Krasnohorivka, Vuhledar e Lyman sono stati martellati con sistemi di artiglieria. Un attacco aereo ha devastato la comunità montana della regione di Luhansk. I missili Grad hanno provocato almeno un morto, ma sotto le macerie si cercano altre vittime. Nel Luhansk i russi hanno aperto il fuoco sull'ospedale di Severdonetsk, dove c'erano diversi pazienti. Una donna ha perso la vita. Ci sono feriti anche ad Avdiivka, colpita con i vietati proiettili al fosforo. Nella regione di Dnipropetrovsk tre volte durante la giornata è stata bombardata la località di Velyka Kostroma. Nonostante la perdita di territorio, le autorità ucraine hanno affermato che nove attacchi nemici sono stati respinti e distrutti 9 carri armati e 11 sistemi di artiglieria.

Nel sud resta drammatica la situazione di Mariupol, nonostante l'accordo tra Putin e Guterres (da ieri a Kiev) per l'evacuazione. Gli attacchi aerei all'acciaieria di Azovstal non si placano, così come le battaglie in strada, ma anche i saccheggi di opere d'arte al museo nazionale. Dall'impianto siderurgico è tornato a parlare Sergey Volyn, il comandante della 36a brigata separata di marines. L'ufficiale ha registrato un nuovo appello affinché vengano messi in salvo gli oltre 600 soldati feriti: «Hanno davvero bisogno di cure mediche. Non ci sono farmaci, non c'è personale che possa aiutarli». È probabile, sottolinea un rapporto degli 007 britannici, che gli attacchi aerei su Mariupol vengano realizzati con bombe non guidate, che aumentano il rischio di colpire la popolazione civile. A Odessa un secondo missile ha colpito il ponte ferroviario e stradale sul fiume Dnestr, che collega la città portuale con l'estremo sud-ovest del Paese.

Le forze armate ucraine hanno colpito postazioni nemiche sull'Isola dei Serpenti, mentre i russi hanno cercato di avanzare verso la regione di Mykolayiv, nei villaggi di Tavriyske e Nova Zorya, ma non hanno avuto successo, subendo perdite. Così come nei dintorni di Kherson e a Huliaipil, vicino a Zaporizhzhia. In questa regione, a Orikhiv, sono stati feriti due veterani americani.

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