Obbligo di cura possibile, non solo per i sanitari

Tra i requisiti di legge c'è il rischio di ledere la salute altrui. E questo riguarda molte attività

Obbligo di cura possibile, non solo per i sanitari

Dopo gli accesi dibattiti sulla legittimità o meno dell'obbligo vaccinale in ambito lavorativo, alla luce dei principi costituzionali e delle norme vigenti nel nostro ordinamento, tale obbligo è stato recentemente introdotto, limitatamente, al settore sanitario. Quale giuslavorista ho partecipato alle audizioni informali dinnanzi alla Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica, per dare il mio contributo al disegno di legge che introduce l'obbligo vaccinale contro il Covid-19. L'art. 4 ha previsto per i professionisti e gli operatori sanitari l'obbligo di sottoporsi al vaccino contro il Covid-19, considerato «requisito essenziale per l'esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati». In caso il lavoratore interessato non provveda, l'ASL «accerta l'inosservanza dell'obbligo vaccinale» e ne dà comunicazione al datore di lavoro e all'Ordine professionale di appartenenza, oltre che all'interessato. Il decreto prevede la conseguenza della «sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2». E' ammessa l'esenzione dall'obbligo solo in caso di «accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale»; in queste ipotesi il vaccino può essere omesso o differito. Ebbene, è evidente che in un contesto pandemico, l'elenco delle attività che possono ledere la salute altrui è decisamente ampio ed è riconducibile a tutte le attività che prevedono un contatto con altre persone. Alla luce dei principi espressi dalla Corte Costituzionale, a parere di chi scrive, risulta difficile qualificare contrario ai principi del nostro ordinamento l'obbligo di vaccinare determinate categorie di lavoratori, in determinati settori, al fine di debellare l'emergenza epidemiologica e tutelare la salute della collettività. Sarebbe pertanto opportuno non limitare tale obbligo solo al settore sanitario, bensì a tutte le attività che prevedono un contatto con il pubblico/l'utenza. Gli studi della Fondazione di Bill Gates ritengono infatti che vi saranno altre emergenze sanitarie determinate da differenti virus.

E' bene quindi prevenire in modo da poter procedere con la vaccinazione, non appena venga scoperto il relativo vaccino, per evitare di ritrovarci come oggi che stiamo parlando dell'obbligo di vaccinare i soggetti maggiormente a rischio contro la SARS-CoV-2, dopo oltre un anno dall'inizio della pandemia.

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