"Omofobo e pro Putin". Lo striscione del Pd contro Fontana

Alcuni deputati del Partito democratico hanno esposto uno striscione di protesta contro il leghista: "No a un presidente omofobo pro Putin"

"Omofobo e pro Putin". Lo striscione del Pd contro Fontana

Il Partito democratico inizia subito a protestare ancor prima del risultato finale. Il centrodestra ha trovato l'intesa su Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega, che si appresta a diventare il prossimo presidente della Camera. Ed ecco che il Pd non si limita alle critiche del caso, ma in Aula va oltre e manifesta la sua irritazione attraverso uno striscione assai polemico e dai contenuti molto forti. Un atteggiamento che ha innescato l'intervento tempestivo dei commessi di Montecitorio.

Lo striscione alla Camera

In Aula alcuni esponenti del Pd hanno esposto uno striscione per sferzare l'imminente elezione di Lorenzo Fontana come nuova guida della Camera. I deputati Rachele Scarpa e Alessandro Zan, non appena è iniziata la quarta votazione a Montecitorio, hanno tenuto su un grande striscione con la scritta "No a un presidente omofobo pro Putin". Ovviamente il riferimento è al leghista Fontana. Il presidente provvisorio Ettore Rosato ne ha chiesto la rimozione ai commessi.

Rosato aveva da poco indetto il voto per l'elezione del presidente della Camera, invitando i segretari a procedere con la chiama. A stretto giro è stato esposto lo striscione del Partito democratico. "Attenzione, colleghi. Togliamo immediatamente quello striscione. Su, forza, facciamo intervenire i commessi. Non mi sembra assolutamente il modo di lavorare nel primo giorno delle nostre sedute", è stato il richiamo di Rosato all'indirizzo di qualche deputato del Partito democratico. L'ordine in Aula è stato ripristinato in breve tempo.

Alessandro Zan ha rivendicato quella che ha definito "una protesta pacifica ma molto determinata" per esprimere il proprio dissenso rispetto al fatto che "non può essere eletto terza carica dello Stato chi ha costruito tutta la sua esistenza politica su parole d'odio e discriminazione, che ha patrocinato quel congresso di Verona che raccolse i peggiori integralisti mondiali". E ha criticato anche l'elezione di Ignazio La Russa al Senato: "Un brutto segno. La destra parte con figure di estremismo politico. Altro che approccio moderato".

Le lamentele del Pd

Da ieri sera il Pd non sta nascondendo la propria disapprovazione per la scelta del centrodestra di sostenere Lorenzo Fontana. Dura la presa di posizione di Laura Boldrini, secondo cui l'esponente del Carroccio "è un personaggio politico che si è distinto per le sue idee contro i diritti civili delle donne" oltre che "una figura putiniana". Per il dem Marco Furfaro si tratta di un candidato "omofobo e misogino", ritenuto addirittura "non degno" di ricoprire la terza carica della Repubblica.

Alle accuse del Partito democratico ha voluto replicare direttamente Matteo Salvini, che senza troppe parole ha preso le difese di Fontana: "Omofobo e pro Putin? Ma và...".

In mattinata il segretario della Lega si è intrattenuto nel cortile della Camera con Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli e Umberto Bossi. "Oggi è buona, i numeri li abbiamo...", ha detto Salvini rivolgendosi al Senatur.

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