Ora lo ammette pure il ministero: ​"Piano pandemico fermo al 2006"

Al Tar l'udienza sul "piano segreto" anti-Covid. Ma l'avvocatura si lascia scappare una ammissione sul piano influenzale

Ora lo ammette pure il ministero: ​"Piano pandemico fermo al 2006"

Forse l'avvocatura dello Stato non si è resa conto del peso delle parole dette durante l'udienza. Perché tra le cose emerse oggi nell'aula (virtuale) del Tar del Lazio, è uno il passaggio politicamente scottante che probabilmente farà discutere. Come ilGiornale.it è in grado di ricostruire, infatti, l'avvocato che rappresentava il ministero della Salute ha affermato che il dicastero - bontà sua - è al lavoro per frenare diffusione del Covid. E fin qui, nulla di strano. Poi ha però aggiunto che l'obiettivo è quello di intervenire, sulla base dell'esperienza acquisita, per aggiornare il piano pandemico anti influenzale che è fermo dal 2006. Esatto: fermo a 14 anni fa.

Ora, di per sé questa non è una novità assoluta. Sono molti quelli che da tempo denunciano questa anomalia. Ma stavolta ad affermarlo in un'udienza, alla presenza dei giudici e dell'avvocato della difesa, è un legale che rappresenta in tutto e per tutto lo Stato. In questo caso il ministero retto da Roberto Speranza. L'avvocatura ha pure aggiunto che dal 2006 ad oggi nessun ministro avrebbe provveduto ad aggiornarlo. Di chi è allora la colpa?

Ed è qui che la faccenda si fa interessante. Perché se le parole dell'avvocato non incidono nel merito della questione discussa al Tar (cioè la mancata pubblicazione del "piano segreto" anti Covid), di fatto irrompono in un'altra questione spinosa: quella del mancato aggiornamento del piano pandemico influenzale e di tutto ciò che gli ruota attorno. Come la querelle che contrappone Ranieri Guerra e Francesco Zambon (leggi qui) sull'ormai famoso report dell'Oms sulla gestione italiana della pandemia, prima pubblicato sul sito dell'Organizzazione e poi stranamente scomparso. All'interno era proprio scritto che il piano pandemico nel 2016 era stato solo "riconfermato", ma non "aggiornato". Ricostruzione smentita da Guerra, a quel tempo direttore della Programmazione al ministero, su cui peraltro pendono le accuse di aver fatto "pressioni" per eliminare dal web il dossier (leggi qui).

A questo va aggiunto che, sempre in udienza, l'avvocatura ha pure spiegato che le operazioni per aggiornare il piano pandemico non sono ancora sfociate in un provvedimento completo e formale. Tradotto: tutto ancora da concludere. "È da mesi e ben prima di alcune inchieste giornalistiche che in perfetta solitudine Fratelli d'Italia sta denunciando l'assenza del piano pandemico e i silenzi omertosi del governo - dice Giorgia Meloni - Proprio oggi si è tenuta l'udienza al Tar del Lazio per il ricorso promosso dai deputati di FdI Bignami e Gemmato per avere il 'Piano Segreto' di cui parlò sulla stampa nazionale il direttore generale della Programmazione sanitaria al ministero della Salute, Andrea Urbani, e l'avvocatura dello Stato ha ammesso che il piano pandemico non è mai stato aggiornato dal 2006 e che ancor oggi il governo non ha prodotto, sulla base dell'esperienza derivante dalla pandemia, un provvedimento completo e formale".

In sostanza, aggiunge la leader di Fdi, "ancora oggi l'Italia non ha un piano completo e formale. A questo punto il governo deve venire a rispondere urgentemente alle Camere per dirci con chiarezza come stanno le cose".

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