Ora l'Italia riapre: cinema e teatri a capienza piena. Gli stadi al 75%. Discoteche a metà

Con il green pass cade il limite di un metro di distanza per la cultura. Le soglie variano in base ai dati. Gelimini: successo di Forza Italia.

Il ministro Maria Stella Gelmini
Il ministro Maria Stella Gelmini

Il governo riapre le discoteche e riporta la capienza di teatri e musei al 100%. Stop alla distanza di un metro nei luoghi di cultura. La spinta finale verso il ritorno alla normalità arriva dal Consiglio dei ministri che nella serata di ieri vara il decreto che dispone l'allentamento delle restrizioni. Il presidente del Consiglio Mario Draghi sblocca la trattativa dopo il faccia a faccia con il leader della Lega Matteo Salvini.

Nel provvedimento, approvato all'unanimità, c'è il via libera all'estensione del limite di capienza delle discoteche al 50%, al chiuso, e al 75%, all'aperto. Nel settore degli spettacoli la capienza sarà al 100% sia al chiuso sia all'aperto. Per gli eventi sportivi sarà possibile riempire gli impianti al 60% al chiuso e al 75% all'aperto. Però in relazione all'andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi, può essere stabilita una diversa percentuale massima di capienza consentita, nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico scientifico. Altra novità importante: per musei e teatri cade l'obbligo della distanza interpersonale di un metro.

Le nuove norme entreranno in vigore dal prossimo lunedì, 11 ottobre. Resta confermato l'obbligo di mascherina e certificato verde. Da un lato il governo allenta le restrizioni, dall'altro si prevede però l'inasprimento delle sanzioni nel caso in cui non vengano rispettati dai gestori i nuovi limiti percentuali delle presenze rispetto alla capienza delle strutture. È prevista la chiusura, da uno a dieci giorni, per chi non rispetterà i limiti sulla capienza. Altra misura contenuta nel decreto riguarda i controlli. Per «esigenze organizzative» il datore di lavoro potrà chiedere di verificare il possesso del green pass in anticipo rispetto all'inizio del turno di lavoro.

L'esecutivo Draghi cambia quindi le percentuali suggerite dal Comitato tecnico scientifico (che aveva indicato nell'80 per cento la capienza massima per cinema, teatri e sale al chiuso e al 35 per cento quella per le discoteche) e trova un punto di incontro con le richieste dei governatori.

Il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini esulta: «Forza Italia, insieme alla delegazione del centrodestra al governo, ha fortemente voluto questo allargamento delle maglie, che non è un liberi tutti ma che ci consente di dar fiato a tante realtà economiche sinora fortemente penalizzate dalla pandemia. Rivendichiamo, dunque, questo successo. Siamo estremamente soddisfatti per i traguardi raggiunti, per il metodo con il quale sono stati approvati, per il coinvolgimento, mai mancato con questo esecutivo, delle Regioni e degli enti locali».

Dal fronte Pd il ministro della Cultura Dario Franceschini parla di battaglia vinta: «La decisione del governo di consentire il ritorno al 100% della capienza nei cinema, nei teatri, nelle sale da concerto, nei musei e in tutti i luoghi della cultura accoglie in pieno la proposta che abbiamo ripetuto e confermato nelle ultime settimane, anche nella nostra ultima audizione con il Cts».

Soddisfatto anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: «La politica ancora una volta si è assunta la responsabilità di una scelta, fornendo una risposta concreta al mondo dello sport, della cultura dello spettacolo, dell'intrattenimento. La riapertura delle discoteche, battaglia per cui sin da subito mi sono speso, rappresenta il giusto riconoscimento a un settore economico fortemente penalizzato. Ora dobbiamo lavorare per raggiungere il 100% delle capienze entro le prossime settimane nei settori laddove sarà possibile, osservando con attenzione e prudenza i dati favorevoli della pandemia». Positivo il giudizio del M5s che con Giuseppe Conte aveva chiesto uno sforzo per allentare le restrizioni.

La riunione di governo è stata preceduta da un briefing nel cortile di Palazzo Chigi tra Salvini e i ministri del Carroccio. Sull'aumento della capienza per le discoteche c'è stata una posizione quasi compatta nell'esecutivo. Il Cts aveva fissato la soglia del 35%. Orientamento che trovava d'accordo solo il ministro della Salute Roberto Speranza: «Penso che il Comitato tecnico scientifico vada ascoltato sempre con grandissima attenzione.

In questi mesi le indicazioni che ci ha dato sono state preziose». Nel governo non c'erano solo i ministri di Lega e Fi a spingere per aumentare la capienza delle discoteche. Ma anche Pd e M5S. Alla fine Draghi ha messo il sigillo sul passo decisivo verso il ritorno alla normalità.

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