Ora Londra non esclude un nuovo lockdown. E pensa ad alzare le tasse per pagare gli aiuti

Vola il debito, il ministro del Tesoro (il più amato) fa infuriare i Tories

Ora Londra non esclude un nuovo lockdown. E pensa ad alzare le tasse per pagare gli aiuti

Boris Johnson a metà di luglio l'aveva definita l'opzione nucleare, ovvero non posso farne a meno ma non credo ci troveremo nella situazione di doverne ancora fare ricorso. In un'intervista sul Times di sabato il ministro della Sanità Matt Hancock è stato meno ottimista, dichiarando che il Regno Unito potrebbe dover affrontare un secondo lockdown: «Una seconda ondata è chiaramente visibile in altre parti del mondo ed è una minaccia molto seria», che il Paese sta al momento evitando, «ma non è facile». Ieri Londra ha registrato un aumento dei contagi di 1.715 unità, il livello più alto da inizio giugno, tuttavia con un solo morto. Il governo si sta preparando alla tempesta perfetta attesa fra qualche mese, quando l'aumento dei casi di Covid19 sarà accompagnato dall'inevitabile diffusione dell'influenza stagionale: sintomi in parte simili tra le due patologie rischiano di aumentare pericolosamente la pressione sul sistema sanitario. Ci stiamo preparando, ha fatto sapere Hancock, e la speranza è che l'azione governativa possa essere più informata, incisiva e risoluta di quanto visto finora. I media più critici lo hanno definito il governo delle giravolte, delle inversioni a U, ne sono state contate 11 dallo scoppio della pandemia, a partire dai test a tappeto prima abbandonati e poi ripresi affannosamente, per arrivare ai voti scolastici di fine anno e al bando degli sfratti. Questioni dibattute per lungo tempo (salvo quella sui test), cui l'esecutivo è arrivato totalmente impreparato. Uno delle poche stelle rimaste a brillare è quella del ministro del tesoro, Rishi Sunak, la cui risposta rapida e decisa di sostegno incondizionato all'economia è stata lodata dalla maggior parte di politici e commentatori. Una massiccia dose di aiuti a imprese e consumatori, per favorire un'economia che ha registrato la peggiore prestazione tra i Paesi del G7, con un crollo del Pil nel secondo trimestre del 20 per cento. Un esempio? L'eat out to help out (mangia fuori per aiutare) a sostegno della ristorazione: dal lunedì al mercoledì metà del costo del pasto è pagato dal ministero (fino a un massimo di 10 sterline). Un successo oltre le aspettative, che scade oggi ma che i ristoratori spingono perché venga rinnovato. È costato, al 23 agosto, 570 milioni di sterline.

L'interventismo del Tesoro ha portato il debito pubblico britannico a sfondare il 100 per cento del Pil, dall'84 dell'anno scorso, con il corollario che il 40enne ministro è oggi il politico più amato del Regno. I problemi, per i forzieri dello stato e per l'indice di gradimento di Sunak, cominciano ora che si devono trovare i soldi. Sia il Times che il Telegraph rivelavano ieri alcune delle misure in corso di valutazione da parte del Tesoro: aumento delle tasse sulle imprese dal 19 al 24 per cento, dell'accisa sulla benzina, della tassazione sui guadagni di borsa e sulle vendite di beni online.

Misure che possono suonare familiari al contribuente italiano ma che oltre Manica sono anatema per la maggioranza e rischiano di porre il Cancelliere in rotta di collisione con l'ala più tradizionale del partito conservatore che vorrebbe una riduzione della spesa.

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