Milano. Chi ha chiamato il centralino dei vigili del fuoco del centro città («pochissime telefonate» assicurano loro) ieri pomeriggio voleva soprattutto sincerarsi che si trattasse davvero di una scossa di terremoto e non di chissà quale altra calamità apocalittica seguita al Covid-19. «Nessuno ha segnalato danni alle strutture e tanto meno feriti, la stragrande maggioranza è stata allertata dai social, dove pare si sia seminato il panico. O dai propri cani, che hanno cominciato abbaiare insistentemente» riferiscono i pompieri.
Eppure in particolare chi abita ai piani alti l'ha sentita distintamente anche nel cuore di Milano la scossa sussultoria di terremoto di magnitudo 3.9 durata una decina di secondi e registrata alle 16.59 quasi al confine tra Lombardia e Piemonte, nella zona a sud ovest dell'hinterland milanese. L'epicentro - come hanno sottolineato gli esperti della Rete Sismica nazionale e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) aggiornando e rivedendo i dati iniziali che indicavano il sisma a un chilometro da Trezzano sul Naviglio - si trova esattamente a sei chilometri a ovest di Milano e a 4 da Pero, a una profondità di 56 chilometri nel sottosuolo. Oltre che a Pero, però, il terremoto è stato avvertito in particolare anche appunto a Trezzano sul Naviglio e nelle zone intorno. Senza contare che la scossa si è sentita distintamente persino in provincia di Novara, quindi fino a oltre trenta chilometri dall'epicentro.
Era stato infatti Fabio Bottero, sindaco di Trezzano, a intervenire in prima battuta, spiegando che «la scossa si era sentita molto bene», ma non erano ancora stati segnalati danni. Nell'area interessata dal sisma intanto ieri pomeriggio e per tutta la serata c'è stato un lungo confronto tra polizia locale e Protezione civile per ottenere un quadro il più preciso possibile della situazione. E verificare che non ci fossero stati danni.
«La magnitudo avvertita in città è paragonabile a quella del terremoto del 1500 registrato nella stessa zona mentre l'unico un po' più forte è stato sentito a Monza nel 1400» ha spiegato a Fanpage Lucia Luzi, direttrice degli Ingv della sezione di Milano, a proposito della scossa di terremoto. Sempre secondo Luzi nelle prossime non sono escluse ulteriori scosse.
«Di solito sono di un numero proporzionale alla magnitudo di quella principale e potranno essere avvertite nuovamente. Per ora però non ci aspettiamo grandi repliche - ha concluso l'esperta -. L'accelerazione registrata è di 9 centimetri al secondo quadrato, quindi moderata e che non produce danni».
Un paragone efficace? Nel terremoto in centro Italia si registrarono 700 centimetri al secondo quadrato. Tutta un'altra storia insomma...
«Dal 1985 la Lombardia è stata interessata da una sismicità moderata: ci sono stati 9 terremoti di magnitudo pari o superiore a 3.0 e circa 100 di magnitudo pari o superiore a 2.
0 in un raggio di 50 chilometri attorno Milano». Sarebbero stati solo due quelli nelle vicinanze della zona epicentrale di ieri: un evento di magnitudo 3.0 nel 2002 e uno di magnitudo 3.4 nel 2005, entrambi a sud-ovest di Milano» hanno concluso gli esperti dell'Ingv.
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