Ostia, viaggio tra i delusi del Pd che votano M5S

Una vittoria mutilata per i Cinquestelle che, qui, al secondo turno hanno potuto contare sull'appoggio degli ex elettori delusi del Pd

Ostia, viaggio tra i delusi del Pd che votano M5S

Delusione, disillusione e rabbia. Sono questi i sentimenti che aleggiano tra i dem allo sbaraglio. Dopo la batosta presa lo scorso anno da Roberto Giachetti, due settimane fa il candidato Athos De Luca si è fermato al 14%. Agli elettori del Pd, impauriti dallo spauracchio neofascista rappresentato da Casa Pound, non è rimasto che votare Cinquestelle per azzoppare il centrodestra. Un voto che, quindi, è stato fortemente condizionato dall’arresto di Roberto Spada e dal leit-movit della sua presunta vicinanza a Casa Pound. Una vicenda che, come vedremo, è stata strumentalizzata politicamente anche per danneggiare il centrodestra. A due giorni dal voto, infatti, sul web è spuntata una foto dove Giorgia Meloni e la candidata di FdI, Monica Picca, comparivano in compagnia di un altro esponente del clan Spada.

Ostia, gli ex del Pd si convertono a Grillo

In questo clima di caccia alle streghe, non pochi elettori di sinistra hanno deciso di turarsi il naso e votare M5S. Proprio nel quartiere di Nuova Ostia, dove sorge la palestra di Roberto Spada, troviamo un ragazzo di 30 anni che ci conferma: “Sono un elettore arrabbiato del Pd e mi trovo a votare Cinquestelle perché mi sembrano l’alternativa più credibile alla destra. Quindi, sì, il mio è un messaggio al Pd”. Stesso refrain al seggio di Acilia dove una signora di 40 anni rivendica con orgoglio: “Sono sempre stata lontana dalla destra e, quindi, per forza di cose, ho votato il Movimento”. Un'opzione che, anche a distanza di un anno e mezzo dalla vittoria della Raggi, continua ad essere una scommessa: “Ho scelto il meno peggio – ci spiega l’elettrice – anche se al momento non ci sono stati risultati così eclatanti da poter dire che è stata brava o meno. Sta lavorando, per ora rimango neutra”.

Sempre ad Acilia, però, incontriamo un’altra elettrice delusa dalla sinistra che ha deciso di non affidarsi più a nessun politico: “Per me la sinistra è morta con Berlinguer. Da allora, ci sono state solo liti interne ed è stata una delusione totale. Annullerò, quindi, la scheda perché non voglio che il mio voto vada a persone che non hanno nulla a che fare con le mie idee”. Un senso di rassegnazione che nasce anche da una presa di coscienza di un problema che molti vertici del Pd fanno finta di ignorare: l’eccessivo buonismo verso i migranti. “Oggi – spiega la signora – la sinistra ha dato più aiuti agli stranieri che ai più bisognosi. Io non ce l’ho con gli extracomunitari che scappano dalle guerre ma è proprio la sinistra che alimenta questo sentimento di odio”.

I grillini alle prese tra disillusione e dubbi

Anche tra i votanti pentastellati regna la rassegnazione: “Voterò Cinquestelle – ci dice una commerciante che lavora anche di domenica – anche se non sono soddisfatta. Non credo che riusciranno a cambiare le cose ma li voto per provare, perché tanto abbiamo provato tutto, proviamo anche l’ultima cosa c’è da provare”. Un ragazzo, residente a Nuova Ostia, ammette: “Nel sindaco Virginia Raggi si è vista l’inesperienza, l’amministrazione lascia il tempo che trova. Paghiamo il prezzo degli strascichi di Mafia Capitale”. Sebbene le prime sentenze del processo ‘Mondo di mezzo’ escludano il reato di associazione mafiosa, i residenti del X Municipio non si fanno problemi a dire apertamente che sul litorale romano c’è la mafia: “Quello che è successo al giornalista di Nemo ha portato i riflettori sul problema e questo è un bene soltanto che, ora, ne è scaturito che Ostia è tutta mafiosa ma non è così”, spiega un ragazzo. Concetto ribadito anche da un suo coetaneo: “Qui sapevamo da tempo che gli Spada erano mafia. Purtroppo se ne parla solo ora dopo, una testata, ma Ostia non è mafiosa”.

Sul litorale prevalgono l'astensione e la rassegnazione

Tra gli ostiensi regna la disillusione verso la politica, sia tra chi è andato a votare, sia tra chi si è astenuto. “Non crediamo né all’una né all’altra ma – dicono due signore all’uscita del loro seggio - ci hanno insegnato che votare è un diritto-dovere e siamo andate, esprimendo un po’ anche quello che pensiamo ma non ci rappresenta nessuno. Non credo che in Italia ci sia qualcuno che rappresenti noi popolo. Né da destra né da sinistra né dal centro”.

Un’anziana che abita in una delle case popolari di Nuova Ostia dagli anni ’70 ci racconta che il suo appartamento sta per crollare per l’assenza di manutenzione e dice con le lacrime agli occhi: “Noi siamo poveri e ci hanno lasciato allo sbaraglio. Ma cosa dovrei votare io?”.

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