Forza Italia incalza il ministro della Giustizia Carlo Nordio sull'abuso d'ufficio. Il Guardasigilli temporeggia, non c'è ancora una traccia della riforma annunciata in più riprese sui giornali e negli incontri pubblici. Nell'attesa di vedere i testi del Guardasigilli, che dovrebbero comprendere anche la modifica della legge Severino e della custodia cautelare, si muove il Parlamento: da mercoledì partirà in commissione Giustizia della Camera l'esame delle due proposte di legge depositate da Forza Italia per spazzare via il reato dell'abuso d'ufficio.
Una riforma su cui si registra la convergenza anche del Terzo Polo. Anche l'Anci, l'associazione dei sindaci, ha chiesto al ministro Nordio un intervento legislativo. L'ufficio di presidenza della commissione che si è tenuto mercoledì scorso ha calendarizzato la riforma. L'accelerazione avviene in concomitanza con l'esame di altre due proposte di legge sbarcate in commissione: la legge Varchi per rendere la maternità surrogata reato universale e la legge contro le occupazioni abusive. FI punta tutte le carte sull'abolizione dell'abuso d'ufficio.
Al Giornale il vicepresidente della commissione Giustizia, il forzista Pietro Pittalis, illustra la ratio della proposta: «L'abuso d'ufficio è divenuto «grimaldello delle procure», alle quali indagando sulla pubblica amministrazione, al venir meno dell'imputazione per i reati di corruzione o di concussione, resta sempre il jolly dell'articolo 323 del codice penale. L'effetto di questa distorsione è che oltre il novanta per cento dei casi di procedimenti penali per abuso d'ufficio contro i pubblici amministratori si concludono con assoluzioni. Si tratta di una norma, dunque, dai contorni troppo indeterminati e riteniamo siano maturi i tempi per la sua abrogazione».
Sono due le proposte all'esame della commissione che potrebbero essere riunite in un unico testo. La prima, quella su cui Fi spinge maggiormente, prevede l'abolizione del reato. E qui c'è la sponda del Terzo Polo: «Anche noi abbiamo presentato una proposta di legge per la depenalizzazione dell'abuso d'ufficio. Riteniamo che l'unica proposta che possa ovviare ai problemi che vengono fuori oggi sia la cancellazione del reato. Solo la depenalizzazione può risolvere il problema. Nordio è della stessa idea. Speriamo che almeno una cosa gliela facciano fare» - dice al Giornale il deputato Enrico Costa, responsabile Giustizia di Azione.
La seconda proposta, su cui si potrebbe registrare la convergenza con le altre forze politiche, punta a ridurre la rilevanza penale del reato cancellando il cosiddetto «abuso di vantaggio». È il testo che porta la firma dei parlamentari Pella, Cattaneo e Pittalis. In sostanza, non sarebbe più punito chi con atto amministrativo giova a qualcuno o lo svantaggia, come nell'articolo attuale che, secondo gli azzurri, «oltre che desueto» è «dannoso sotto il profilo della pendenza del giudizio».
Si propone di circoscrivere il reato specificando che debba avvenire «consapevolmente», e arrecando «direttamente» ad altri danno ingiusto. I due testi sono la base per far partire il confronto. La certezza: l'abuso d'ufficio ha le ore contate.
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