Bruxelles aumenta il pressing su dieci Paesi Ue, c'è anche l'Italia

Partono gli esami sugli squilibri macroeconomici

Bruxelles aumenta il pressing su dieci Paesi Ue, c'è anche l'Italia
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L'Italia risulta, insieme ad altri nove paesi dell'Unione Europea (tra cui anche la Germania), in situazione di squilibrio macroeconomico su cui Bruxelles ritiene necessarie delle revisioni approfondite. Dall'Alert Mechanism Report presentato dalla Commissione Europea emerge che sarà necessaria una valutazione economica per stabilire se questi squilibri si stanno aggravando, sono in fase di correzione o sono stati corretti, al fine di aggiornare le valutazioni esistenti e valutare le possibili esigenze politiche rimanenti nelle revisioni approfondite del 2025 che saranno pubblicate nella prima metà del prossimo anno. Per l'Italia, che la scorsa estate era stata promossa a «squilibrio economico» dal precedente «squilibrio economico eccessivo», la Commissione guidata da Ursula von der Leyen (in foto) vede permanere la preoccupazione per l'alto livello di debito pubblico all'intero di un contesto di bassa produttività e bassa crescita potenziale, oltre al fatto che «nonostante progressi significativi la continuata interconnessione tra debito sovrano e settore bancario costituisce un rischio di interazione negativa dato che l'esposizione delle banche al debito sovrano nazionale risulta significativo e tra i più elevati dell'area euro». Tra i punti di forza, Bruxelles indica la competitività sotto controllo grazie alla ripresa dell'export, il debito delle imprese ai minimi da due decenni (58%), anche se restano alti i costi di finanziamento e aumentano i fallimenti.

In calo pure il debito delle famiglie (37% del Pil), anche se per effetto dell'inflazione e della stretta al credito. Nel mirino, malgrado l'occupazione al record del 66%, anche le sfide nel mercato del lavoro, in particolare quello femminile.

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