Partorisce in casa Deceduta dopo 10 giorni: indaga la procura

Partorisce in casa Deceduta  dopo 10 giorni: indaga la procura

La sua pagina Facebook c'è ancora e in primo piano la foto di copertina, in cui i due figlioletti giocano guardandosi negli occhi. Ma Erica Collu, 35 anni, di San Sperate, in provincia di Cagliari, non c'è più.

Una probabile infezione se l'è portata via, a dieci giorni dalla nascita del suo terzo bimbo. La donna aveva deciso di partorire in casa. Una scelta convinta, tanto che da tempo faceva parte dell'associazione «Tenda Rossa», che promuove il parto fisiologico e non medicalizzato a domicilio e organizza incontri a tema «per onorare la ciclicità femminile e tutti i passaggi importanti della vita di una donna».

Ma qualcosa dieci giorni fa non è andato come doveva.

La neo mamma è morta nel reparto di rianimazione dell'ospedale Brotzu di Cagliari, dove era arrivata in ambulanza in gravissime condizioni, in seguito a complicanze legate al parto.

Dopo aver dato alla luce il terzogenito, aveva iniziato a sentirsi male. Accusava dolori sempre più forti e riusciva a mangiare e bere a fatica. Invece di migliorare, con il passare delle ore, le sue condizioni si sono aggravate e il marito ha chiamato il 118. Portata d'urgenza in ospedale, la donna è morta poco dopo. «Nei primi istanti si è pensato a un'embolia - ha spiegato il responsabile del Pronto Soccorso del Brotzu, Alberto Arru - cosa che può capitare dopo il parto. Ma poi si è ipotizzata una stepsi. Sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte. Di certo la paziente è arrivata in condizioni molto gravi».

Sul caso è stata aperta un'inchiesta. Il fascicolo del pm Enrico Lussu per ora è senza ipotesi di reato e indagati e nasce dall'esigenza di valutare se la donna sia stata seguita da personale sanitario durante il parto avvenuto nella sua abitazione a San Sperate. Le cartelle cliniche sono già state sequestrate e controllate dal consulente inviato dalla Procura. Ora si attendono le risposte per dare un senso a una morte crudele, avvenuta mentre il terzogenito si era da poco affacciato alla vita.

Solo due mesi fa a Napoli una trentenne aveva perso la vita per complicanze legate al parto cesareo.

Aveva messo al mondo una bimba al San Paolo di Napoli, ma aveva avuto un'emorragia, che aveva costretto il ginecologo ad asportarle l'utero. Subito dopo è andata in arresto cardiaco ed è morta nel reparto di Rianimazione del Pellegrini.

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