Il patriarca apre il Meeting. "Ultimo treno per la pace"

Il cardinale Pizzaballa dà il via alla manifestazione di Cl: "È un momento decisivo per la Palestina"

Il patriarca apre il Meeting. "Ultimo treno per la pace"
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Il Meeting di Rimini come arena e amplificatore per la pace in Medio Oriente. Il cardinale Pierbattista Pizzaballa (nella foto) come faro per lanciare un messaggio forte e chiaro: le trattative per un armistizio in Medio Oriente sono «l'ultimo treno». Non è affatto un caso che il Meeting per l'amicizia fra i popoli si apra con il dibattito sul tema «Una presenza per la pace» e con l'intervento del cardinale da oltre 35 anni in Terra Santa. Racconta, il porporato, il suo legame con la Terra di Gesù. Ma anche il suo rapporto strettissimo con il Meeting; una relazione di antica data, visto che la sua prima presenza risale al 2007. E poi ancora nel 2011, 2014, 2017 e due anni fa. Ha voluto essere presente in apertura della kermesse riminese per una presenza-lampo. Giusto il tempo di lanciare nuovi importanti appelli alla pace, al negoziato, alla trattativa. È l'uomo del dialogo, il personaggio chiave su cui il Papa punta per avere la tanto agognata pace in una terra martoriata. «La guerra finirà - ha detto Pizzaballa io spero che con i negoziati in corso si arrivi a qualcosa. Ho qualche dubbio, ma è l'ultimo treno. Se non si riesce ad arrivare a un cessate il fuoco ora, sarà veramente drammatico e siamo in un momento dirimente. Si può andare al cessate il fuoco, così come alla degenerazione, è questione di qualche giorno. Per questo ho chiesto di pregare, perché è l'unica cosa che ci è rimasto da fare». Infatti «l'impatto sulle popolazioni è unico e senza precedenti. Per Israele quanto accaduto è uno shock incredibile: è nato come il Paese dove gli ebrei sono al sicuro» e invece così, il 7 ottobre, non è stato. Per i palestinesi si tratta di «qualcosa di mai visto prima». Da una parte e dall'altra gli accadimenti degli ultimi mesi hanno «portato ad un'esasperazione sentimenti che già c'erano: odio, rancore, sfiducia, vendetta, incapacità di riconoscere l'uno l'esistenza dell'altro. Un linguaggio di rifiuto reciproco che rappresenta qualcosa di drammatico. Comunque in un modo o nell'altro la guerra finirà, ma ricostruire da questi atteggiamenti di sfiducia, di odio, di disprezzo profondo sarà una fatica immane che ci dovrà impegnare tutti». Tra le personalità più amate dal Meeting e dal popolo ciellino in particolare, il cardinale Pizzaballa gioca un ruolo di primo piano nel tessere le fila della diplomazia vaticana in Terra Santa. Il Papa ha a cuore quella zona, tanto che ogni giorno si informa direttamente attraverso il parroco di Gaza, i francescani sul luogo e lo stesso porporato. L'ultima volta che si sono visti, Bergoglio e il Patriarca, è stato a fine giugno. Ma le telefonate sono continue, gli aggiornamenti costanti. Non è un caso che sia stato proprio lui a dare il via ufficiale al Meeting di Rimini. Per la Solennità dell'Assunta, proprio Pizzaballa aveva inviato un messaggio a tutte le chiese e santuari italiani, chiedendo di pregare per la pace e affinché i negoziati possano avere successo. Una richiesta di preghiera ribadita al Meeting.

Si batte ogni giorno, il Patriarca di Gerusalemme, affinché cessino le ostilità nella terra di Gesù. Una settimana dopo lo scoppio del conflitto, si disse pronto ad offrirsi in cambio dei bambini ostaggio di Hamas. E ora la sua presenza diventa segno della richiesta della chiesa affinché tacciano le armi.

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