L’ex senatore Pd Vladimiro Crisafulli è stato indagato per truffa insieme a Luca Bagliani, ex deputato della Lega e dell’Udeur, nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli che oggi ha portato a dieci arresti tra cui anche alcuni affiliati alla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi. Tra gli indagati c’è anche Giuseppe Setola che per il momento, però, non ha avuto alcun provvedimento cautelare.
Crisafulli e Bagliani non sono accusati di reati di camorra ma sono indagati per truffe ai danni di banche e società finanziarie create per emettere titoli falsi. E, se da un lato è vero che il Pd alle ultime comunali aveva impedito a Crisafulli di correre alla carica di sindaco di Enna col simbolo del partito, desta comunque stupore il fatto che le sue vicende giudiziarie ora siano uscite dai confini della Sicilia.
L’ideatore delle truffe è il 56enne Francesco Chianese, referente per anni dei Casalesi in alcuni paesi del casertano dove i commercianti subivano le sue estorsioni. Estorsioni che sarebbero state realizzate con la complicità del figlio 30enne Pietro, ritenuta figura emergente nel clan, e del 52enne Vincenzo Di Sarno, cognato del boss Raffaele Cantone. I tre affiliati cammorristi si trovano già tutti in carcere. Bagliani, insieme ad altre sei persone, è accusato di aver falsificato le firme presentate a sostegno della lista "Intesa Popolare" per le Politiche 2013.
L’ex deputato avrebbe promesso a un ex tenente colonello dell’esercito una candidatura in lista purché gli desse i nominativi delle banche dati in suo possesso. Per questo tipo di indagini, legate a reati verificatesi a Mestre, il gip di Napoli, però, si è dichiarato incompetente trasmettendo gli atti al tribunale di Venezia e alla procura locale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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