L'ormai famosa "Terra di mezzo" torna a tremare. E sullo scandalo che ha scosso le basi dell'amministrazione capitolina, si alza il sipario. A tre mesi dall'inizio del lavoro di mappatura dei circoli romani, affidata a Fabrizio Barca da presidente del partito Matteo Orfini, in seguito al Commissariamento del Pd romano, arriva la relazione intermedia (consultabile anche online) che mostra, seppur parzialmente, uno spaccato della situazione che il team di #mappailPd si è trovato davanti.
Un quadro non certo rassicurante: "Si vanno delineando i tratti di un partito non solo cattivo ma pericoloso e dannoso: dove non c'è trasparenza e neppure attività - si legge nella relazione - che "lavora per gli eletti" anzichè per i cittadini e dove traspaiono deformazioni clientelari e una presenza massiccia di "carne da cannone da tesseramento". Ma "bisogna essere attenti a distinguerlo dal partito che subisce inane lo scontro correntizio, le scorribande dei capibastone, e che svolge un'attività territoriale, ma senza alcuna capacità di raggruppare e rappresentare la società del proprio quartiere".
"Ho deciso di rassegnare le dimissioni: abbiamo chiesto a gran voce un cambiamento perchè Ostia non è come gli altri municipi. Ma fino a ora non c'è stato. Spero che il mio sacrificio e quello della mia giunta non sia vano". Così il presidente del X municipio, Andrea Tassone, ha annunciato di voler rassegnare le dimissioni.
Tassone ha spiegato che "a Ostia ci sono grossi interessi economici e infiltrazioni mafiose: il nostro impegno non è bastato". Una decisione ormai annunciata che è arrivata a pochi minuti dalle dichiarazioni di Matteo Orfini sulla necessiatà di un commissario straordinario senza attendere "i tempi dell'amministrazione ordinaria".
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