"Il piccolo Gioele morto dopo l'incidente in auto"

Tracce di sangue nella macchina. La tac: il corpo compromesso da morsi di animali

"Il piccolo Gioele morto dopo l'incidente in auto"

Tac e autopsia sui resti martoriati del piccolo Gioele e accertamenti sulle tracce rinvenute nell'auto di Viviana Parisi. È stata una giornata intensa quella di ieri che lascia tutte le ipotesi aperte su cosa sia accaduto il 3 agosto a Caronia (Messina), ma si rafforza una pista che era ritenuta ormai debole: quella del ferimento del piccolo nell'incidente occorso a Viviana nella galleria Pizzo Turda, sull'A20 Messina-Palermo. E a conferma di ciò nel cranio di Gioele sono state riscontrate «micro tracce di sangue» con «infingimento osseo». In pratica il piccolo ha preso una botta che gli ha causato un'emorragia cerebrale. Per i periti, il bambino potrebbe avere «sbattuto la testa contro una superficie non particolarmente dura». Secondo l'Adnkronos, sarebbero state rinvenute micro tracce di sangue nell'Opel Corsa di Viviana, anche se in precedenza era stato escluso, tanto che, dopo la testimonianza del turista che ha visto Gioele vivo in braccio a Viviana, l'ipotesi che riguarda il ferimento o la morte nell'incidente aveva perso forza. Sono in tutto 6 le tracce biologiche prelevate dall'auto analizzate ieri nel laboratorio genetico forense della polizia scientifica di Palermo. È tutto da confermare, perché, in assenza di tracce in auto, il bimbo potrebbe anche essere caduto camminando.

I suoi resti sono «abbastanza compromessi». Il corpicino rinvenuto senza gli arti è stato smembrato dagli animali che ne hanno mangiato parti e dai tanti insetti, ma ci vorrà tempo prima sapere se ante o post mortem. Del resto il corpo è stato esposto al caldo torrido e alla fauna per 16 giorni. «Allo stato non è possibile ricavare elementi utili se non da tutti i fattori che potranno emergere dalle indagini specialistiche» - dice Giuseppina Certo, medico legale e consulente della famiglia Mondello. Prima dell'autopsia, al policlinico di Messina, è stata eseguita la Tac che ha evidenziato la presenza di pietruzze che saranno analizzate della geologa forense Roberta Somma. Potrebbero attestare il trascinamento del corpo e serviranno a stabilire il luogo in cui è morto Gioele e quando. Il punto esatto non lo si conosce, anche se potrebbero essere emersi elementi nel sopralluogo di martedì. Sono stati cercati i segni del trascinamento per individuare da dove partono. Il punto, almeno quello in cui si trovava il corpicino prima dello strascicamento, è stato indicato dall'archeologo forense Pier Matteo Barone che, elaborando le immagini satellitari del 4 agosto, ha individuato 2 anomalie nella vegetazione, una delle quali era il corpo di Viviana e l'altra, a 50 metri di distanza, dovrebbe essere Gioele.

È un'informazione esterna all'inchiesta, per cui è da vedere se la procura la verificherà. L'altro nodo fondamentale è capire com'è morto Gioele. Lo si farà cercando «segni di lesività macroscopica sui resti», spiega il medico legale Daniela Sapienza, che ha preso parte all'autopsia.

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