"Quelli che sono morti a Tunisi ci criticavano, dicevano che eravamo razzisti: mi rendo conto che si tratta di un’affermazione forte": per queste parole è finita nella bufera la capogruppo della Lega Nord in regione Piemonte, Gianna Gancia, compagna tra l'altro dell'ex ministro del Carroccio Roberto Calderoli.
Parlando alla presentazione della manifestazione leghista convocata a Torino per sabato prossimo, alla presenza di Roberto Cota e Matteo Salvini, l'esponente leghista si è subito resa conto dello scivolone, correggendosi già di fronte ai giornalisti: "Pardon, mi sono espressa male: Chiamparino e Fassino dicevano che eravamo razzisti, basta retorica. Il rispetto e il cordoglio per le vittime sono fuori discussione, ma basta ipocrisia sul fondamentalismo."
Sul caso è intervenuto anche l'ex governatore del Piemonte Roberto Cota, che ha difeso la collega di partito: "I morti non hanno colore, ma è inaccettabile che oggi ci sia chi vuole fare manifestazioni pubbliche sulla pelle delle vittime. Chi anni fa contestava la Lega, accusandola di razzismo, oggi dovrebbe vergognarsi". Cota ha inoltre espresso cordoglio per il lutto che ha colpito la Regione e Torino.
Getta acqua sul fuoco, invece, Sergio Chiamparino: "Credo che la risposta più chiara alle argomentazioni che sono sfuggite alla consigliera Gancia sia quella venuta fuori dalla manifestazione davanti al Municipio di Torino della scorsa settimana - ha dichiarato l'attuale governatore - dove, alla
presenza di tutte le forze politiche, sono emerse con tutta la loro forza le argomentazioni con cui combattere il terrorismo."I parenti delle vittime, chiusi nel più stretto riserbo, hanno preferito non commentare la vicenda.
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