Il Ponte sullo Stretto si può fare. Parola di Aurelio Misiti. Per il celebre accademico, già sottosegretario ai Trasporti e infrastrutture nel governo Berlusconi, la grande opera è realizzabile.
Quindi il ponte si farà?
«Ci sono tutte le condizioni necessarie e sufficienti per realizzare l'importante opera, come parte integrante di un progetto più generale detto di sistema, che dovrà essere realizzato per il Sud per l'Italia e per l'Europa. Ormai i ponti sospesi si realizzano in tutto il mondo con i concetti dell'ingegneria industriale e non più con quelli dell'ingegneria civile. Infatti, il progetto del ponte si concretizza non nel cantiere dove sorgerà l'opera, ma in tanti cantieri dove gli elementi del progetto vengono realizzati dalle imprese specializzate».
Come si articola questo lavoro?
«I cassoni che conterranno i piedistalli del ponte verranno costruiti in una acciaieria possibilmente italiana, i tre cassoni costituenti la piattaforma di passaggio degli autoveicoli e dei treni verranno ordinati a una ditta specializzata. I cavi, che costituiscono la principale struttura portante del ponte, saranno fabbricati da una impresa altamente qualificata nella realizzazione di acciai speciali. Tutto questo riguarda pure i pendini. I vari componenti del ponte saranno trasportati su navi e assemblati sul luogo secondo il progetto approvato dalle autorità».
Il governo è veramente favorevole alla costruzione del ponte?
«Il governo ha ottenuto i finanziamenti europei per realizzare tutte le opere necessarie costituenti un progetto di sistema per poter eliminare il gap esistente tra il Nord e il Sud del Paese anche dal punto di vista infrastrutturale. Ciò significa che l'Europa è determinata ad aiutare il nostro Paese affinché il Pil pro capite tra i cittadini del centro Nord e quelli del sud possa essere dello stesso ordine di grandezza».
Sull'annosa querelle ponte vs traghetti come si pronuncia?
«Il ministro Giovannini sta seguendo le indicazioni che ha dato la Commissione ministeriale del suo dicastero. Egli ha incaricato la società di ingegneria delle FS, Italfer, di seguire il progetto del ponte nel suo l'iter previsto dal Dl 50 del 2016, che ha recepito le direttive europee sulla progettazione delle infrastrutture. Pertanto non credo che il Governo preferisca i traghetti per l'attraversamento dello Stretto di Messina ma più semplicemente ha rafforzato la presenza delle navi portatreni in attesa del ponte».
Si parla di unificare le due città metropolitane, una volta costruito il ponte.
«Sarebbe auspicabile da tanti punti di vista.
Si avrebbe la città più importante del Mediterraneo con un milione e mezzo di abitanti, il porto di Gioia Tauro, il parco dell'Aspromonte, Taormina, le isole Eolie, le due città pregne di una grande tradizione storica nella Magna Grecia».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.