Dopo il Vax day partito proprio da Roma con l'arrivo delle dosi destinate all'Italia all'ospedale Spallanzani, il Lazio è la regione che procede più spedita con le somministrazioni. La campagna di vaccinazione del Paese non sta brillando per velocità - tra gli attacchi delle opposizioni che non si capacitano di come l'Italia possa avere il numero di vaccinazioni effettuate tra i più bassi d'Europa - ma non tutte le regioni procedono alla stessa andatura. E il Lazio è tra quelle che si sta dimostrando più efficiente. Ha utilizzato il 38 per cento delle 45.805 dosi consegnate dalla Pfizer e ieri aveva già superato quota 20mila (20.387). «Un traguardo importante a livello nazionale», si leggeva sul profilo Twitter della Regione Lazio.
Ad essere stati (parzialmente) immunizzati sono stati per lo più medici, infermieri e personale sanitario, scelti tra coloro che lottano in prima linea contro il Covid, più donne che uomini e per la maggioranza tra i 50 e i 59 anni. Oltre ai pazienti delle Rsa. Adesso saranno tra i primi, nel corso di gennaio, a ricevere la seconda iniezione. Mentre la Pisana si prepara a gestire la seconda fase del piano, in particolare per stabilire l'ordine con cui procedere alle inoculazioni. Per prenotarsi i cittadini potranno ricorrere ai medici di famiglia, ma allo studio c'è anche un numero verde e una app. La Regione ha già stratificato la popolazione per età anagrafica e patologie. Poi tempi e priorità verranno stabiliti in base alla quantità e al tipo di vaccino a disposizione. Molto, infatti, dipenderà dalle modalità di conservazione del prossimo farmaco che si accaparrerà l'Italia. Quello di Astrazeneca può essere conservato ad una temperatura tra i 2 e gli 8 gradi, quello di Moderna a -20 gradi. Molto più complessa la gestione delle dosi Pfizer, che devono essere conservate a -75 gradi. Un fattore determinante, che comunque non ha creato difficoltà nel Lazio, dove la distribuzione procede senza intoppi. Nessuna gara con la Lombardia, dove la campagna vaccinale va a rilento, ma motivo di grande soddisfazione per il governatore Nicola Zingaretti, che pure non rinuncia a punzecchiare l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, che nei giorni scorsi aveva posto la questione dei giorni festivi per giustificare l'andamento delle vaccinazioni nella sua regione. «Anche oggi che è domenica - scrive su Facebook il presidente del Lazio - un passaggio negli ambulatori per dire grazie agli operatori che stanno andando avanti nella campagna per somministrare il vaccino anti-Covid. Grazie perché nel Lazio i numeri sono davvero ottimi. Come ex paziente Covid ora sono immune, ma quando sarà il mio turno farò il vaccino».
Il centro visitato
ieri da Zingaretti è quello dell'ospedale Santo Spirito. Con lui c'era l'assessore alla Sanità della Regione, Alessio D'Amato: «Con 20mila vaccinazioni siamo in testa tra le Regioni per numero assoluto di somministrazioni».
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