L'importanza delle misure economiche per la tenuta del Paese di fronte all'ennesima stretta. Ne è consapevole il premier Mario Draghi, quando annuncia che i 32 miliardi di euro - già interamente impiegati - del decreto Sostegni che arriverà la prossima settimana, «non basteranno» per sorreggere imprese e famiglie. «Ho intenzione di proporre al Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio», dice.
Intanto sono confluite nel decreto legge con cui ieri il governo ha disposto le restrizioni fino a Pasqua le misure «per venire incontro alle esigenze delle famiglie». «Ci sono il diritto al lavoro agile per chi ha figli in dad o in quarantena - spiega ancora Draghi - per chi svolge attività che non consentono lo smart working, l'accesso ai congedi parentali straordinari e ai contributi baby sitting». Dal dl Sostegni è infatti stato spacchettato il capitolo congedi parentali, per quasi 300 milioni di euro, anticipato nel decreto di ieri.
Una richiesta avanzata dalla ministra degli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, anche dopo il confronto con le Regioni che ha preceduto la riunione del Consiglio dei ministri. Una linea, quella di anticipare gli aiuti in concomitanza con la nuova stretta, condivisa dalla ministra della Famiglia Elena Bonetti e dal ministro all'Istruzione Patrizio Bianchi, viste le «difficoltà» delle causate dallo stop delle scuole.
Dai territori arriva però la richiesta di accelerare con le erogazioni dei ristori - in testa il governatore del Veneto Luca Zaia - e il centrodestra preme per far partire rimborsi immediati sui conti correnti. Il premier assicura che le misure saranno «corpose e che arriveranno rapidamente». Nel dl Sostegni ci sono «il prolungamento della cassa integrazione, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i nuovi poveri, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite Iva che hanno patito perdite di fatturato riconosceremo contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali».
Dodici miliardi di euro serviranno per i ristori a una platea di 2,8 milioni di attività colpite dalle chiusure. Il fatturato limite per accedere agli aiuti passerà dai precedenti 5 milioni a 10 milioni. La cassa integrazione Covid verrà rifinanziata fino a giugno per tutti, e fino ad ottobre per le piccole imprese che non hanno la Cig ordinaria. Il decreto Sostegni, annuncia il viceministro al Mef, Laura Castelli, istituisce anche un fondo specifico per il turismo di montagna e per gli impianti di sci.
Sarà prorogato il blocco dei licenziamenti, in scadenza il 31 marzo. La nuova data dovrebbe essere il 30 giugno, tranne che per le piccole imprese che non hanno la Cig ordinaria: «Nel caso dei lavoratori non coperti da strumenti ordinari la scadenza sarà agganciata alla riforma degli ammortizzatori sociali», annuncia il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Ma una data ancora non c'è.
Sul fronte fiscale si lavora a un intervento sulle cartelle esattoriali, soprattutto sulle posizioni che sono difficilmente recuperabili per l'Agenzia delle Entrate: si
ragiona su uno stralcio delle cartelle antecedenti al 2015 e inferiori a 5mila euro, ma il sottosegretario al Mef Claudio Durigon chiede di alzare la soglia fino a 10mila euro. In arrivo la proroga dei pagamenti al 30 aprile.
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