Caso Purgatori, eseguite una Tac e l'esame autoptico sul cadavere del giornalista morto il 19 luglio. In particolare, secondo le prime notizie trapelate, dall'autopsia emergerebbe che una delle cause della morte di Andrea Purgatori risalirebbe ad un problema cardiopolmonare. Al giornalista era stato diagnosticato tre mesi fa un tumore ai polmoni, patologia confermata anche da un primo esame dell'organo in sede autoptica. All'Istituto di Medicina legale di Tor Vergata, inoltre, sono stati eseguiti vari prelievi per completare il quadro di approfondimento anatomopatologico, in particolare circa un'eventuale infezione, e i risultati si avranno fra qualche settimana. Secondo indiscrezioni, sarà necessario anche un approfondimento, rinviato al 6 settembre, delle analisi da compiere su un ispessimento rilevato al cervello. Accertamenti disposti dalla Procura di Roma dopo l'apertura del fascicolo per omicidio colposo nei confronti dei due medici della Casa di Cura Pio XI, Gianfranco Gualdi e Claudio Di Biasi, che hanno confermato il carcinoma a un polmone (individuato a Villa Margherita) e diagnosticato metastasi al cervello. Tanto da ricorrere a una cura d'urgenza, la radioterapia.
Il nodo da sciogliere per il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, che coordina l'inchiesta assieme al pm Giorgio Orano, è la presenza o meno di metastasi alla testa; se sì, a che stadio e tracce eventuali di ischemie e di quale entità. Del resto le cartelle cliniche, sequestrate dai Nas, riportano le varie diagnosi: la prima (il carcinoma a un polmone) di Villa Margherita, quella della Pio XI (carcinoma e metastasi alla testa) e dell'Humanitas di Rozzano (ischemie cerebrali). Pareri diametralmente opposti, seguiti da terapie sbagliate e conseguenze letali è l'ipotesi su cui indaga la Procura dopo l'esposto dei familiari del conduttore di Atlantide. Un'altra ipotesi parla di una pericardite settica, che potrebbe essere stata la causa dell'aggravarsi delle condizioni del cronista.
A mettere in allarme Purgatori, terminata senza alcun miglioramento la radioterapia, il parere degli esperti del Policlinico Umberto I, dove Gualdi e Di Biasi hanno lavorato in passato dirigendo il Reparto della Radiologia d'Urgenza. Le condizioni di Purgatori peggiorano e a metà giugno decide di sottoporsi a una nuova Tac total body, ma senza contrasto.
I radiologi dell'Umberto I non hanno dubbi: nessuna neoplasia polmonare, ma una carcinosi dell'encefalo. Patologia che l'8 luglio lo manda in coma irreversibile fino alla morte, 11 giorni dopo il ricovero. La domanda posta dai magistrati al professor Luigi Marsella, l'anatomopatologo di Tor Vergata, oltre alla ricerca delle cause del decesso, ruota attorno al fatto se vi sia stato errore di esecuzione nella pratica sanitaria e se sono state seguite le linee guida stabilite dalla legge 24/2017.
Ovvero se sia stata fatta una diagnosi sbagliata seguita da una cura non appropriata, anzi talmente nociva da uccidere Purgatori.Intanto sono stati fissati per domani i funerali (alle 10 a Roma nella Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo), mentre oggi nel pomeriggio è prevista la camera ardente in Campidoglio.
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