Putin e i "sette nani" al voto: l'ombra dello 007 avvelenato

Avversari senza chance alle presidenziali di domenica. Il Paese assediato per il caso Skripal. Che favorirà lo "Zar"

Putin e i "sette nani" al voto: l'ombra dello 007 avvelenato

Ha un bel ripetere quella vecchia volpe di Sergei Lavrov che sarebbe assurdo pensare che Putin abbia ordinato un omicidio in Inghilterra alla vigilia delle elezioni e dei mondiali di calcio in Russia. Che lo si creda o no, infatti, per il presidente più popolare dai tempi di Stalin il risultato delle elezioni di domenica prossima, per quanto scontata sia la sua ampia vittoria, è molto importante, e certamente più della kermesse del pallone.

Putin non ha solo obiettivi politici internazionali, ma anche interni che vanno oltre il 2024 quando scadrà il suo prossimo mandato: per garantire la solidità della sua posizione, punta alla formula «70+70», cioè 70% di affluenza e 70% di voti per sé. Non avendo di fatto avversari credibili, l'opposizione al suo strapotere potrebbe infatti manifestarsi sotto forma di astensione, soprattutto di quei giovani stanchi di quasi vent'anni di un uomo solo al comando: e questo Putin teme e cerca di evitare.

Ciò premesso, è realistico che il Cremlino abbia scelto di galvanizzare l'elettorato nazionalista con un'azione che a noi occidentali appare assurda nella sua immoralità ma che in Russia viene percepita in tutt'altro modo. In altre parole, più la patria è assediata più ci si stringe attorno allo «Zar», quindi a Putin.

Queste presidenziali, così condizionate dal caso Skripal e dalle sue ricadute, erano già state organizzate da Putin in modo da trovarsi in una botte di ferro: media in gran parte sotto controllo, pressioni di varia natura per «votare bene», eliminazione dei concorrenti sgraditi. Questi ultimi - al netto del «misterioso» omicidio di Boris Nemtsov tre anni fa e dell'esilio del fastidioso oligarca Mikhail Khodorkovski - si riducono in realtà a uno: quell'Aleksei Navalny che sul suo blog non si stanca di denunciare la corruzione del «cerchio magico» putiniano e che puntava al consenso dell'elite istruita delle grandi città. Proprio qui, tra gennaio e febbraio, i sondaggi hanno registrato un secco calo (dal 70 al 57%) della popolarità di Putin, ma Navalny è stato estromesso dalle elezioni con una discussa sentenza e ora invita all'astensione dimostrativa.

Eliminato così l'unico avversario che Putin temeva (ma solo nel lungo termine, oggi il consenso di Navalny è modesto), restano i «sette nani», avversari nominali senza chance di vittoria e in alcuni casi così poco credibili da sembrare messi lì per creare l'impressione fittizia di una vera competizione elettorale. Il caso più palese è quello di Vladimir Zhirinovski, leader dal 1991 del «partito liberaldemocratico» le cui deliranti posizioni ultranazionalistiche riescono a far sembrare l'ex Kgb Putin un moderato: è sul 5/6% nei sondaggi e alla Duma ha regolarmente messo i suoi voti a disposizione di Putin; ma anche la candidatura di Ksenia Sobchak solleva dubbi: la bellissima figlia del defunto ex sindaco di San Pietroburgo Anatoly Sobchak, che fu tra i mentori di Putin all'inizio della sua carriera politica, ha rimbalzato tra il ruolo di semplice sparring partner di Putin a quello attuale di portabandiera di una chiassosa opposizione al Cremlino, ma in lite con Navalny come Putin gradisce: non supererebbe il 3% dei voti. C'è anche lo stalinista Maxim Suraikin, accusato dal partito comunista ufficiale Kprf di essere un pupazzo del Cremlino per dividere il suo già declinante consenso.

Altri candidati non sembrano in grado di superare di molto la soglia umiliante dell'uno per cento: il liberale storico Grigori Yavlinski, il populista Sergei Baburin, l'imprenditore Boris Titov.

L'unico fenomeno interessante è Pavel Grudinin, l'«imprenditore delle fragole» che da non iscritto al Kprf ha conquistato la candidatura comunista battendo il sempiterno Gennady Zjuganov con le sue proposte innovative. Sondaggi recenti lo danno a un lusinghiero 14%, e i media statali già lo accusano di avere conti bancari all'estero. Uomo avvisato...

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