Putin: "Con il price cap stop a gas e petrolio". L'Ue: "Sa solo ricattare"

Von der Leyen: "Tetto al prezzo e misure anti russe". Berlusconi: "Mediare? Solo Merkel e io"

Putin: "Con il price cap stop a gas e petrolio". L'Ue: "Sa solo ricattare"

Non c'è solo una guerra fatta da bombe e carri armati. Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, è iniziata un'altra guerra. Fatta di parole, ricatti, minacce, paure, tentativi di destabilizzazione. E reazioni, anche. Prima scomposte e disunite, adesso invece, a quanto pare, con un fronte unito e compatto. Unico metodo per vincere questa guerra, a prescindere da quella sul campo. Da una parte la Russia, sempre più isolata nel suo essere aggressiva anche dialetticamente. Dall'altra l'Europa, stranamente unita nel non voler accettare i ricatti di Mosca. Dice Putin che in caso di un tetto ai prezzi dell'energia «non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente», aggiungendo che «le sanzioni imposte alla Russia costituiscono una minaccia al mondo intero», che «è impossibile isolare la Russia». Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, replica a stretto giro di posta: «Non vale più la pena di ascoltare quello che dice Putin. Sul fronte dell'energia la Russia non fa altro che ricattare l'Ue», ha detto, dura come forse non mai.

Ma le parole non bastano. Segnano una linea, aiutano. Ma specie a livello istituzionale serve altro. E quindi, ecco che il Consiglio straordinario dei ministri dell'energia di domani sarà tremendamente concreto. E importante. Con la Commissione Ue è pronta a varare misure senza precedenti, peraltro senza il bisogno dell'unanimità, visto lo stato emergenziale. L'arma più potente di Mosca è il ricatto energetico? E allora l'Europa si difende, passando al contrattacco con misure immediate. La prima e più forte è proprio il discusso, atteso e temuto (a seconda delle posizioni) price cap energetico. «Proporremo un tetto al prezzo del gas russo. Dobbiamo tagliare le entrate della Russia che Putin usa per finanziare questa atroce guerra contro l'Ucraina» ha detto ancora von der Leyen, che ha anche fatto il punto sugli effetti di quanto fanno finora. «All'inizio della guerra il gas russo era il 40% delle nostre importazioni. Oggi è solo il 9%», anche grazie a un'extra produzione norvegese. E mentre l'ex premier Berlusconi lancia la proposta: «Penso che Angela Merkel con me potrebbe mediare con Putin», sono ronte altre misure, similari a quelle promosse dal governo italiano con il piano Cingolani. Si va da un progetto di risparmi intelligenti a un tetto per gli introiti delle società che producono elettricità, fino a un contributo per le compagnie che hanno generato profitti monstre.

Sul tavolo, un massimo consentito ai ricavi delle compagnie che producono elettricità a basso costo che stanno ricavando «enormi introiti» con l'utilizzo di queste risorse destinati agli stati membri per il sostegno a famiglie e imprese vulnerabili. Stesso discorso per gli utili delle società attive nei combustibili fossili a cui sarà chiesto un contributo di solidarietà per finanziare altri interventi pubblici per la popolazione e le aziende che producono energia pulita da fonti rinnovabili. Al vaglio pure misure di sostegno per le compagnie energetiche, anche aggiornando il quadro degli aiuti di Stato. Previste poi nuove iniziative per il risparmio energetico, per ridurre i consumi e l'uso di elettricità, esattamente come promosso dal piano italiano: dalle lavatrici e lavastoviglie utilizzate solo a pieno carico, fino all'evitare gli sprechi con la raccomandazione di un taglio del 10% dei consumi, almeno il 5% nelle ore di punta.

Se è vero che a dettare legge, alla fine, è sempre il mercato, a dimostrazione di quanto sia importante far seguire i fatti alle parole, ecco che alla Borsa di Amsterdam il prezzo del gas continua a calare. Ieri ha chiuso a quota 209 euro al megawattora, in discesa di oltre il 13% rispetto al giorno precedente.

«Viviamo tempi difficili, che non finiranno presto, ma sono convinta che se mostriamo

solidarietà, unità e determinazione, abbiamo la forza per superarli», ha detto ancora von der Leyen. Parole e fatti. Difesa e contrattacco. Rifiuto dei ricatti e misure concrete. Lontani dalle bombe, la guerra si vince anche così.

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