L'attacco di Salvini ai negozi che vendono cannabis light ha riacceso il dibattito sulla liberalizzazione della marijuana. Quando si affronta il fenomeno droga le ideologie e la bagarre politica impazzano senza tener conto della salute pubblica. Il Consiglio superiore della sanità sull'argomento si è già espresso: la presenza di Thc anche se a basso livello non è trascurabile perché accumulandosi nei tessuti del cervello e nel grasso può costituire un pericolo. Mentre i farmaci sono prescritti tenendo presente la storia clinica del paziente, nei negozi di cannabis entrano anche individui affetti da patologie che ne vietano l'utilizzo.
I favoreggiatori della canna libera usano come cavallo di battaglia i benefici della canapa a scopo terapeutico, oltretutto già legalizzata. Siccome la chemioterapia giova ai pazienti con malattia oncologica allora andrebbe concessa anche ad individui sani che ricercano i suoi effetti a breve termine. Per ottenere sensazioni psichiche come un contatto alterato con la realtà e i suoi stimoli, euforia ingiustificata, disinibizione sociale e loquacità si trova lecito stendere un velo pietoso sugli effetti a lungo termine: deficit dell'attenzione e concentrazione, disorientamento spazio-temporale, ansia generalizzata e somatizzata, disforia e attacchi di panico.
Si ipotizza una nuova malattia, «la psicosi da cannabis», in cui deliri e allucinazioni compaiono in soggetti senza una storia psichiatrica alle spalle, la cui eziologia è da ricondursi esclusivamente all'assunzione della sostanza. Il malato oncologico sa bene che la chemioterapia avrà effetti avversi indesiderati, sa che gli cadranno i capelli e avrà nausea e spossatezza, ma potrebbe salvagli la vita e non può farne a meno. La chemioterapia o l'antibiotico non sono psicoattivi, non creano dipendenza e non spingono al loro abuso privando il soggetto della sua autodeterminazione. Questi negozi con le loro insegne colorate, con la foglia di marijuana esibita come se fosse un'innocente erba aromatica fanno uno danno molto grave anche se la concentrazione di Thc è bassa e meno nociva di quella spacciata nelle piazze.
Sarebbe auspicabile che nessun giovane creda di poter risolvere i suoi conflitti interiori e la tensione emotiva attraverso l'uso
e l'abuso di droga. Quattro giorni fa dalla fiera della canapa è arrivato un diktat: «Se continuano gli insulti ce ne andremo altrove». A tutti i genitori di figli adolescenti è sembrata più una promessa che una minaccia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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