Quando Renzi prometteva: "Tolgo le accise sulla benzina". Poi lo scandalo petrolio

Nel maggio del 2014 il premier dagli studi di Porta a Porta prometteva di riordinare le accise sulla benzina. Ma poi non se ne è fatto nulla

Quando Renzi prometteva: "Tolgo le accise sulla benzina". Poi lo scandalo petrolio

Matteo Renzi prometteva a destra e a sinistra di riorganizzare le accise sulla benzina. Lo ha fatto più di due anni fa negli studi di Porta a Porta. "Ma vi pare possibile - diceva il premier - che si paghi ancora la tassa sulla guerra in Etiopia?". Domanda (retorica) giustissima. Uno scandalo a cui Renzi aveva promesso di porre rimedio. "Entro l'anno - diceva nel maggio del 2014 - ". Una promessa non mantenuta.

Ieri le Iene hanno mandato in onda un servizio per ricordare al segretario del Pd le sue parole. Ma il premier non si è reso disponibile a parlare. La vicenda delle tasse sul gasolio è da tempo sulle cronache dei giornali. Le Iene, inoltre, hanno anche portato alla conoscenza una presunta truffa delle compagnie petrolifere, che vendendo il carburante ad una temperatura più alta di quella di riferimento fissato dalla legge per pagare la accise, guadagnano milioni "frodando" in qualche modo Stato e consumatori.

Il petrolio, infatti, viene venduto non in base al peso ma al volume. Aumentando la temperatura della benzina, aumenta così anche il volume. In questo modo le compagnie fanno guadagni "extra" sui litri di carburante venduti (e sulle tasse pagate). Le compagnie petrolifere, infatti, pagano le tasse sui litri venduti in base al volume di carburante venduto a 15 gradi. Eppure, spesso lo erogano ad una temperatura maggiore. Incassando così più di 400milioni extra.

La legge fissa infatti la temperatura di riferimento a cui pagare le tasse, ma non quella a cui vendere il carburante.

Nonostante questo, né l'ex ministro Federica Guidi né Renzi sono intervenuti sulla legge sui carburanti. Nonostante le promesse.

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