Nessuna indicazione di voto, ma alla fine, nella partita a scacchi tra Virginia Raggi e Giuseppe Conte sul ballottaggio a Roma, a fare la differenza saranno le sfumature. Per tutta la giornata si rincorrono le notizie - non confermate - sui contatti tra il leader pentastellato e l'ex sindaca per sciogliere la riserva e concordare una linea. Per quanto riguarda la strategia dell'ex premier, trapela la volontà di non dare nessuna indicazione di voto ufficiale. Anche se nel suo entourage si studia una soluzione per rimanere agganciati al carro del Pd, magari attraverso un endorsement a titolo personale da parte di Conte. L'avvocato si ritrova così, ancora una volta, a percorrere un sentiero molto stretto. Tra la voglia di consolidare l'asse con i dem, sostenendo il ministro dell'Economia del governo giallorosso, e la necessità di evitare le spaccature nel M5s. Conte intanto stigmatizza di nuovo le proteste violente di sabato e si accoda al centrosinistra sulla mozione per lo scioglimento di Forza Nuova. Ma anche su questo punto non mancano le polemiche. Nei gruppi parlamentari, soprattutto a Montecitorio, la riflessione è che «Conte ha dato l'impressione di essere a traino del Pd pure su Forza Nuova, loro hanno proposto la mozione e lui subito è andato dietro».
In questo clima va in scena il secondo «caffè» della Raggi in vista del secondo turno. Stavolta la sindaca uscente ha incontrato in Campidoglio Gualtieri. Un confronto durato due ore, al termine del quale Raggi non ha cambiato posizione. Il punto di partenza del ragionamento è che «a livello nazionale questa intesa c'è», sottolinea parlando dell'alleanza tra Pd e M5s. Diverso l'approccio su Roma. «Io andrò a sedere all'opposizione, senza sconti». Quindi ribadisce: «Io non do indicazioni di voto per il ballottaggio». «Non ho pacchetti di voti», smentisce poi chi la accusa di voler influenzare il risultato. Gualtieri esprime soddisfazione e promette di proseguire il lavoro sulla legalità, tema caro ai Cinque Stelle.
La giornata è contraddistinta anche dalle polemiche su un incontro organizzato per oggi dalla Raggi nella nuova sede del M5s, a due passi da Montecitorio. Invitati i consiglieri uscenti e i parlamentari romani del Movimento. Gli eletti contiani la accusano di voler «creare una corrente». Secondo quanto riportato dall'Adnkronos, diversi parlamentari vicini a Conte pensano che l'iniziativa sia volta a dividere e ad «alimentare la dialettica interna». Qualcuno vuole disertare il summit. Altri, dal fronte autonomista, tagliano corto: «Hanno paura di Virginia». Accusa che la Raggi rispedisce al mittente: «Qui nessuno vuole creare correnti e francamente l'accusa la trovo pure offensiva».
Qualche sorriso per Conte arriva dalla Sicilia, con lo schema giallorosso che funziona a Caltagirone, dove vince il candidato sostenuto da Pd e M5s. Anche ad Alcamo è avanti l'ex sindaco grillino sostenuto da alcune liste di sinistra, mentre a Porto Empedocle la sindaca stellata uscente, in corsa solitaria, non bissa la vittoria.
Nel complesso, nell'Isola tiene l'alleanza giallorossa. E gli occhi sono puntati già sulle Regionali dell'anno prossimo, con Conte e Enrico Letta che spingono per la candidatura unitaria dell'attuale vicesegretario dem Peppe Provenzano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.