La candidatura di Ferruccio De Bortoli nel Consiglio di Amministrazione della Rai ha agitato le acque del Pd. Quella dell'ex direttore del Corriere è stata una candidatura promossa dalla mioranza dem. Ma l'ala renziana, a quanto pare, non ha condiviso il nome dell'ex direttore del Corsera. E così dopo l'ok a Siddi, Guelfi e Borioni, (candidati del Pd renziano), scoppia la bagarre tra i democratici. "Abbiamo proposto il profilo di Ferruccio De Bortoli al di fuori di ogni logica miope, ma c’è stato posto un veto dalla maggioranza del partito che ci aveva chiesto di indicare un nome. Questo comportamento lo riteniamo sbagliato e ci amareggia molto. Si è persa l’occasione di indicare un nome che avrebbe dato lustro al Pd e alla Rai", ha affermato Miguel Gotor, componente della minoranza Pd in Vigilanza.
"La minoranza è abituata ad esercitare veti ma stranamente si è presentata con un nome secco, quello di De Bortoli", ha replicato Matteo Orfini all’uscita di palazzo San Macuto al termine della votazione per l’elezione di sette dei nove nuovi componenti del Cda di viale Mazzini. Orfini sottolinea che quella di De Bortoli era sicuramente "una candidatura autorevole", aggiungendo però "è curioso che la sinistra interna lo abbia candidato...". E sul tema è intervenuto anche il dem Massimo Mucchetti: "Pd non ha gradito la proposta di Ferruccio de Bortoli, pur riconoscendo l’autorevolezza della persona. Il curriculum dell’ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore, già presidente di Rcs Libri e ora presidente della casa editrice Longanesi, è nettamente
più robusto di quello degli altri consiglieri, ove si escluda Carlo Freccero, esperto e talentuoso uomo di televisione.
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