"Il combinato disposto della proposta di modifica costituzionale e di una legge elettorale pensata per un sistema bipolare in un sistema tripolare consente a una minoranza anche modesta di prendersi tutto, dalla Camera al Quirinale. È un pericolo che l'Italia non può correre". Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera il presidente del Gruppo L'Espresso, Carlo De Benedetti. Che quindi trae le conseguenze in vista del referendum confermativo: "Spero di non essere costretto a votare no. La riforma ha molti aspetti positivi. Ma se l'Italicum non cambia, esprimerò la mia contrarietà. Per questo mi auguro che intervenga la Consulta. O che lo cambi prima Renzi".
E l'Ingegnere propone anche il come cambiare: "Il Mattarellum è compatibile con le riforme costituzionali e non comporta i rischi dell'Italicum". Perché, spiega De Benedetti, "uno non può fare una legge elettorale in base alla situazione esistente; ma non può non tenerne conto. Altrimenti Renzi rischia di diventare il Fassino d'Italia". Ovvero, perdere il ballottaggio previsto dall'Italicum: "Al ballottaggio i secondi e i terzi arrivati si alleano contro il primo. Non è politica; è aritmetica". Ma il giudizio su Renzi comunque "resta positivo", perché il premier "ha rappresentato un cambiamento cinicamente violento ma assolutamente utile al Paese". Il punto è che "è un formidabile storyteller di cose che vanno bene", mentre oggi "l'economia, il lavoro, le banche non vanno bene". Non è colpa di Renzi, "ma Renzi fa parte delle elite e la gente se la prende con lui, dopo due anni di governo".
Il premier ha però ancora la possibilità di invertire "il calo, non il crollo" di consensi, che lo sta investendo se "si ribella all'Europa delle regole: nazionalizzi le banche che non vanno bene" e violi il limite del 3% "per investire sul Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.