Renzi: "Non c'è più il posto fisso perché è cambiato il mondo"

Renzi alla Leopolda: "Aggrapparsi all'art. 18 è come prendere un i-Phone e chiedere dove metto il gettone?"

Renzi: "Non c'è più il posto fisso perché è cambiato il mondo"

Si toglie subito un sassolino dalla scarpa Matteo Renzi, nel suo discorso conclusivo alla Leopolda. "Siamo indignati per come è stata rappresentato questo incontro. Noi ci vogliamo bene, siamo tranquilli. Qui c’è gente che il biglietto per venire se lo paga". E il riferimento, nemmeno troppo velato, è a chi organizza le manifestazioni pagando le persone che partecipano (Cgil?). "Non siamo lì a scaldare la sedia - tuona il capo del governo - non al governo per stare al governo, semplicemente per consolidare il paese. Ci tocca cambiare il paese, amici della Leopolda. E' arrivato momento di prenderci sul serio, non significa smettere di divertirsi, di scherzare. Questo paese va cambiato perché è nostro compito restituire all'Italia speranza e coraggio".

"Ci sono i gufi, gli spot, le luci ma qui non si tratta più di cambiare la sceneggiatura, anche se è carina l'idea del garage. Questa volta dobbiamo utilizzare lo spazio della Leopolda per fare un discorso meno scherzoso. Perché sembra che noi facciamo le cose un po' per caso - ha aggiunto -. Vorrei dire con grande chiarezza che abbiamo un disegno organico e partiamo dal desiderio di condividerlo. Pensiamo che l'Italia abbia un gran futuro ma se ha il coraggio di cambiare se stessa".

"La politica estera è una cosa seria - sottolinea Renzi -. Avere l'alta rappresentanza della politica estera Ue significa restituire dignità. Significa dire che tra Russia e Ucraina non è soltanto una questione energetica, ma tornare ad avere un equilibrio nella politica internazionale e un rapporto dell'Ue con il suo principale vicino".

Il presidente del Consiglio difende a spada tratta l’operazione Mare Nostrum: "La politica europea non è solo discussione sul deficit. So che la politica estera non scalda, ma quando la Lega riunisce i cittadini contro l’immigrazione ignora che i 100mila sbarchi non sono figli del caso ma perché la Libia è saltata e meno male che sulla nostra nave può nascere una bambina altrimenti il Mediterraneo sarebbe sia culla che tomba".

Capitolo bilancio dello Stato e vincoli dell'Ue. "In Europa - spiega Renzi - per me è una battaglia tutte le volte ma non perché mi metto a litigare sullo zero virgola. Nessuno in Europa è cosi stupido da impiccare un paese ad una virgola ma c’è un atteggiamento, paradossalmente portato da alcuni italiani, per cui l’Italia non solo è un problema".

In modo spavaldo Renzi rivela quello che ha detto alla cancelliera tedesca: "Il Pd ha portato a casa qualcosa come 11 milioni e rotti di voti. Mi son tolto una soddisfazione nell'ultimo Consiglio europeo. Ho messo in fila tutti e gliel'ho detto. Ad Angela ho detto: 'Tu hai preso 10,6 milioni e io 11,2... ho grande rispetto per i vostri partiti ma abbiate rispetto per il mio Paese".

La riforma del lavoro e l'articolo 18

"Sbloccare l’incantesimo sul lavoro è la grande battaglia culturale degli ultimi 30 anni dentro la sinistra. Noi pensiamo che si possa combattere il precariato cambiando le regole gioco. Fare e creare posti di lavoro non è un esercizio retorico verbale o verboso - ha aggiunto il premier - non puoi far l’imprenditore se non dici che il futuro è solo l’inizio. In questi anni, abbiamo discusso di che cosa sta dietro al mondo del lavoro o ci siamo limitati ad un dibattito ideologico?".

Bisogna "sbloccare l'incantesimo sul lavoro" e non ci possiamo fermare "per una manifestazione di piazza" o "per una legge in Parlamento" perché la è grande battaglia culturale degli ultimi 30 anni". In questi anni "ci siamo divisi tra quelli che volevano combattere il precariato con le manifestazioni e quelli che lo volevano combattere con i convegni. Noi pensiamo che si combatta cambiando la mentalità d'impresa, le regole del gioco, combattendo corruzione e evasione".

Il jobs act, con le modifiche all’articolo 18 ma anche con gli aiuti ai disoccupati e il centro per l’occupazione sono necessari proprio ora che nel mondo del lavoro "il posto fisso non c’è più. Un grande partito di sinistra che fa? Un dibattito ideologico o comincia a pensare a una legge?".

"L’articolo 18 è chiamare un giudice dentro l’azienda a sindacare i motivi per cui si licenzia: dai dà lavorare a giudici e avvocati ma non a chi perde il lavoro. Aggrapparsi a una norma degli anni settanta, che la sinistra non votò,
è come prendere un i-phone e chiedere dove lo metto il gettone? Di fronte a un mondo che cambia dobbiamo fare sì che ci sia un contratto a tempo indeterminato ma il posto fisso non c’è più"
, ha aggiunto il premier. "La monogamia aziendale è in crisi ovunque e allora un partito di sinistra non fa un dibattito ideologico sulla coperta di Linus ma crea le condizioni perché lo Stato offra occasioni di lavoro e formazione a chi perde il lavoro".

E poi ancora, una frase secca con cui detta la linea in materia di riforma del lavoro: "Stop a co.co.co e co.co.pro, contratto unico, questa è la sinistra". "Le tutele non possono valere solo per chi lavora in aziende con più di 15 dipendenti, devono valere per tutti".

La Renzi e la sinistra che va in piazza

"Io rispetto le manifestazioni e non ho paura che si crei a sinistra qualcosa di diverso. Se sarà bello capire se è di sinistra restare aggrappati alla nostalgia o se è di sinistra capire il futuro e provare a cambiarlo". C’è chi si "imbarazza perché dopo 25 anni uno riesce a mettere insieme le persone che parlano di politica. A chi ha detto che la Leopolda è imbarazzante diciamo che non consentiremo a quella classe dirigente di riprendersi il Pd".

"Non consentiremo a chi ieri ha detto che la Leopolda è imbarazzante (Rosy Bindi, ndr) e a quella classe dirigente che ha portato il Pd al 25% di riprendersi il Pd perché possa riportarlo al 25%. Non consentiremo di fare del Pd il partito dei reduci".



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