Renzi svolta a sinistra e Iv perde i primi pezzi

Marattin lascia: "Non condivido la scelta del campo largo nel metodo e nel merito"

Renzi svolta a sinistra e Iv perde i primi pezzi
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I poli passano a quattro. Le turbolenze nel centro continuano. Luigi Marattin molla Matteo Renzi e lancia un altro movimento: Orizzonti Liberali. In realtà flirta con Azione e Forza Italia. Dopo Ettore Rosato, passato ad Azione, ecco un altro addio di peso nelle truppe di Italia Viva che ridimensiona: «I numeri delle persone che hanno seguito Marattin sia per quanto riguarda i dirigenti che gli iscritti, sono: 1 parlamentare su 16, 0 consiglieri regionali su 19, 11 membri dell'assemblea nazionale su 350, un centinaio di iscritti su 24.000» fanno trapelare fonti di Italia Viva. L'addio era nell'aria. L'ex fedelissimo di Renzi aveva preparato il terreno con una sfilza di interviste e comunicati contro il senatore Iv. La motivazione ufficiale del divorzio è il riavvicinamento di Renzi al Pd. L'annuncio ufficiale dell'addio c'è stato ieri in conferenza stampa: «Con forte dispiacere personale ma con forte convincimento e determinazione politica annuncio il nostro addio alla comunità politica di Italia viva» dice Marattin con al suo fianco quattro dirigenti che lo seguiranno. Con lui mollano Renzi anche i dirigenti territoriali di Italia Viva, Emanuele Cristelli (Friuli Venezia Giulia), Valeria Pernice (Verona), Giorgia Bellucci (Rimini) e Alessandro Pezzini (Lodi). Marattin aderirà al Gruppo misto della Camera. L'ex consigliere economico di Renzi poi va dritto al motivo della rottura: «Non condividiamo la scelta fatta dalla dirigenza di Iv di aderire al campo largo, nel metodo e nel merito». Nell'immediato c'è un nuovo progetto politico: «La nostra decisione è quella di fondare un'associazione che si chiama Orizzonti liberali». Nell'avventura lo seguirà un altro renziano di ferro: Andrea Marcucci. Sul futuro per ora Marattin frena sul matrimonio con Carlo Calenda: «Non intendo aderire ad Azione perché ritengo che neanche quella configurazione di partito sia ideale alla creazione di un partito liberal-democratico. Nel cantiere che creeremo Azione sarà invitata, sapendo che ci sarà contendibilità di leadership e che si partirà dalle idee e dall'organizzazione sui territori. Se Azione vorrà partecipare a questo cantiere io sarò contento perché in Parlamento non c'è stata una volta che abbiamo votato diversamente». E Calenda tende subito la mano: «Porte aperte per discutere in modo serio». Su Forza Italia Marattin dice: «vedremo». Ma subito mette i paletti: «Al momento Forza Italia fa parte di una destra a trazione sovranista con cui non abbiamo nulla a che fare. Si intravedono segnali di movimenti verso la costituzione di qualcosa di diverso, ma non li ho visti parlare di balneari e concorrenza. Se questo qualcosa di diverso nei prossimi tre anni implicherà l'abbandono del populismo e del sovranismo, che è stato l'ultimo treno del consenso italiano, vedremo, come pure dall'altra parte» spiega l'ex renziano.

Il Terzo Polo è ormai in libera uscita. Dopo gli addii di Marattin e Rosato a Italia Viva, anche nelle file di Azione si registrano i mal di pancia di Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Giusy Versace. Prossimi all'addio?

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