«Un vero e proprio tesoro. Siamo seduti su un vero tesoro e in pochi se ne rendono conto». Il consigliere regionale Riccardo Gallo parla della sua Sicilia. Una terra ricca, a suo dire, di potenzialità e opportunità.
Una di queste, una delle più preziose, è senza dubbio la posizione geografica. «Siamo al centro del Mediterraneo. La nostra Sicilia rappresenta un ponte facile e comodo tra Oriente, Africa ed Europa - spiega l'onorevole, un passato da parlamentare, sempre nelle file di Forza Italia - E infatti da anni la nostra terra è un snodo strategico delle reti di telecomunicazioni che arrivano fino agli Stati Uniti».
Il problema, spiega l'onorevole Gallo, è che i siciliani ignorano di essere seduti su una grandissima risorsa economica. Della Sicilia si ricorda soltanto che, proprio grazie alla sua posizione, è trampolino di lancio per l'immigrazione clandestina in Europa ed è tristemente noto anche la forte carenza nelle infrastrutture interne. Che rendono i viaggi su strada e su ferro particolarmente disagevoli. Eppure se in Sicilia, come il resto dell'Europa, si può frequentare con comodità i social network e più in generale la Rete lo si deve proprio ai cavi che arrivano e partono dalle coste siciliane.
«Un hub delle telecomunicazioni, insomma, esiste già» spiega Gallo. Ed ecco che adesso si presenta un'occasione più unica che rara, visto che il colosso americano delle telecomunicazione Intel intende investire in Europa per creare un nuovo snodo delle telecomunicazioni che faccia da ulteriore ponte per gli Stati Uniti.
Così il deputato dell'Assemblea Regionale Siciliana (e vicesegretario regionale del partito azzurro) si appella al governo regionale e a quello nazionale. «Consapevoli del ruolo che ricopre la nostra regione - assicura - vorremmo valorizzare questi asset utilizzando in parte i fondi del Pnrr per rendere appetibile per Intel puntare proprio sul nostro Paese per il suo investimento».
Si tratta di un affare che potrebbe portare - tra realizzazione, gestione e indotto - alla creazione di almeno un migliaio di posti di lavoro.
«La nostra regione - puntualizza Gallo - è l'unica che può vantare autonomia per instaurare un dialogo
con la multinazionale statunitense per diverse ragioni. Per esempio perché le reti sottomarine che arrivano nella nostra regione sono un valore non solo per il popolo siciliano e tutta l'Italia, ma per milioni di europei».
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